Il fatto che il governo precedente abbia tolto l’ICI alla chiesa e non agli italiani, mi pare normale.
Il fatto che questa cosa adesso ci vada a costare (a noi non ai beneficiari, sia chiaro) in termini di multa da parte della UE mi pare un bene, in modo di poter dimostrare l’attaccamento che nutriamo verso tutto ciò che è sacro.
Quindi il risultato è che noi paghiamo sia le tasse sugli immobili commerciali della chiesa, sia su casa nostra, sia la multa per aver esentato i primi, beati…
Proposta.
Togliamo anche le imposte dei redditi che questi immobili commerciali generano.
Reperire le risorse è facile facile.
Facciamo pagare sia l’ICI, che le tasse di cui sopra, compresa la multa, a coloro che danno l’8 per mille alla chiesa.
Esattamente con lo stesso meccanismo che porta a pagare poi sull’aliquota reale invece che su quella presunta.
Gli arriverebbe direttamente a casa, cioé, la cartella esattoriale con la sua quota parte.
Con questo meccanismo virtuoso, otteniamo delle due l’una:
– molti si sentiranno meno credenti, oppure
– i credenti aumenteranno e si pagheranno da sé le loro superstizioni.
Com’è attualmente, è come se io pagassi gli alimenti ad una cui non sono mai stato sposato…