Se mai si farà, una legge che vieta di negare la Shoah, sarebbe una legge che vieta di affermare cose non vere.
A parte il fatto che uno stato che concepisca di fissare la verità per legge è uno stato fascista, senza se e senza ma, mi chiedo come mai il principio non si applichi a tutto il catechismo ed alle superstizioni in genere, che invece vengono non solo permesse, ma insegnate a scuola con i nostri soldi.
* * *
Riporto una mia risposta ad alcuni commenti a questo post, come (forse necessario) ulteriore approfondimento:
Il fatto che una consuetudine, anche a livello giuridico, non sia un caso isolato ma ampiamente condiviso non ne fa un fatto positivo. Quindi perseguire i negazionisti poiché contestano una verità ex lege non mi pare una buona idea.
Cerchiami di capirci.
L’olocausto è una verità storica nel senso scientifico del termine, ovvero indagandone l’esistenza (anche cercando di negarla, che è un atteggiamento assolutamente ammissibile in ambito scientifico, purché non sia preconcetto) si finisce col constatare che testimonianze e fonti concordano largamente e ne provano l’esistenza.
Ora, si può continuare ad indagare? Certamente.
È probabile che si finisca o con le stesse conclusioni (si chiamano verifiche, in termini di ricerca) o addirittura con nuove prove della sua esistenza.
A questo punto uno si potrebbe domandare: perché continuare a indagare se il fatto è largamente verificato?
Perché il pensiero scientifico non solo non ammette una parola fine, ma dare tutto ciò che non è assiomatico per vero è antiscientifico.
Quindi che si continui pure a indagare.
Partendo dalle tesi le più fantasiose, ma procedendo con metodo scientifico, si ricade in quanto sopra, ovvero o lo si conferma o se ne portano altre prove.
A questo punto ci si domanda: perché allora qualcuno lo nega, malgrado tutto?
Per due motivi:
1) perché lo fa con malizia perseguendo secondi fini
2) perché è ignorante.
Il primo caso non ci interessa più di tanto, ma il secondo sì.
Se l’ignoranza della popolazione aumenta (ed aumenta) e se le risorse in formazione diminuiscono, sarà sempre più facile che venditori di olio di serpente abbiano successo nel negare verità scientifiche. Non solo, ma saranno sempre di più le “verità” ex lege prese per vere da gente ignorante.
Vogliamo parlare del creazionismo? Per esempio…
Ora, invece di perdere tempo con leggi inutili (inutili: anche l’apologia del fascismo è vietata, ma senza scomodare le ideologie, anche il furto è vietato e non sembra che il divieto sia molto efficace), dovremmo dedicare risorse a migliorare la conoscenza.
La conoscenza di cosa?
Del metodo scientifico, appunto, in modo che chi si sentisse parlare in termini negazionisti, ad esempio, non direbbe “è vero” o “è falso”, ma inchioderebbe il suo interlocutore con un “dimostramelo”.
Due problemi.
1) Quanto sopra non si applicherebbe semplicemente al negazionismo, ma a tutto; e questo per i politici sarebbe un vero dramma.
2) Non possono convivere nello stesso luogo e nella stessa testa il pensiero scientifico con i suoi dubbi ed i suoi metodi ed il pensiero religioso. Quindi religioni, superstizioni e credenze non possono essere insegnate nella scuola, con la loro assurdità (credo quia absurdum est), il loro dogmatismo e i loro misteri.
Quindi credere e pensare sono alternativi.
Altrimenti non solo non c’è legge che tenga, ma fissare le verità per legge rafforza l’idea che alcune cose siano immanenti e come tali da prendere per quel che sono.
Nella scienza ci sono alcuni assiomi, ma riguardano il concetto di punto e quello di numero.
Che ci crediate o meno, tuttavia, è dai tempi di Euclide che se ne discute.
Aggiornamento
Toh, guarda un po’; sembra il post che visse due volte. Scrivevo qui sopra:
Vogliamo parlare del creazionismo? Per esempio…
Beh, che ti combina CL a Milano?
Vorrei far notare quanto stiamo diventando simili agli Stati Uniti.
Un pochino forzata…, ma con le sue buone ragioni.
Il negazionismo, giuridicamente, si riferisce in modo specifico ai genocidi e ai crimini contro l’umanità. Viene punito in molti paesi europei.
Calcolando quanti danni hanno fatto religioni e superstizioni, però…….
Il fatto che una consuetudine, anche a livello giuridico, non sia un caso isolato ma ampiamente condiviso non ne fa un fatto positivo. Quindi perseguire i negazionisti poiché contestano una verità ex lege non mi pare una buona idea.
Cerchiami di capirci.
L’olocausto è una verità storica nel senso scientifico del termine, ovvero indagandone l’esistenza (anche cercando di negarla, che è un atteggiamento assolutamente ammissibile in ambito scientifico, purché non sia preconcetto) si finisce col constatare che testimonianze e fonti concordano largamente e ne provano l’esistenza.
Ora, si può continuare ad indagare? Certamente.
È probabile che si finisca o con le stesse conclusioni (si chiamano verifiche, in termini di ricerca) o addirittura con nuove prove della sua esistenza.
A questo punto uno si potrebbe domandare: perché continuare a indagare se il fatto è largamente verificato?
Perché il pensiero scientifico non solo non ammette una parola fine, ma dare tutto ciò che non è assiomatico per vero è antiscientifico.
Quindi che si continui pure a indagare.
Partendo dalle tesi le più fantasiose, ma procedendo con metodo scientifico, si ricade in quanto sopra, ovvero o lo si conferma o se ne portano altre prove.
A questo punto ci si domanda: perché allora qualcuno lo nega, malgrado tutto?
Per due motivi:
1) perché lo fa con malizia perseguendo secondi fini
2) perché è ignorante.
Il primo caso non ci interessa più di tanto, ma il secondo sì.
Se l’ignoranza della popolazione aumenta (ed aumenta) e se le risorse in formazione diminuiscono, sarà sempre più facile che venditori di olio di serpente abbiano successo nel negare verità scientifiche. Non solo, ma saranno sempre di più le “verità” ex lege prese per vere da gente ignorante.
Vogliamo parlare del creazionismo? Per esempio…
Ora, invece di perdere tempo con leggi inutili (inutili: anche l’apologia del fascismo è vietata, ma senza scomodare le ideologie, anche il furto è vietato e non sembra che il divieto sia molto efficace), dovremmo dedicare risorse a migliorare la conoscenza.
La conoscenza di cosa?
Del metodo scientifico, appunto, in modo che chi si sentisse parlare in termini negazionisti, ad esempio, non direbbe “è vero” o “è falso”, ma inchioderebbe il suo interlocutore con un “dimostramelo”.
Due problemi.
1) Quanto sopra non si applicherebbe semplicemente al negazionismo, ma a tutto; e questo per i politici sarebbe un vero dramma.
2) Non possono convivere nello stesso luogo e nella stessa testa il pensiero scientifico con i suoi dubbi ed i suoi metodi ed il pensiero religioso. Quindi religioni e superstizioni non possono essere insegnate nella scuola, con la loro assurdità, il loro dogmatismo e i loro misteri.
Quindi credere e pensare sono alternativi.
Altrimenti non solo non c’è legge che tenga, ma fissare le verità per legge rafforza l’idea che alcune cose siano immanenti e come tali da prendere per quel che sono.
Nella scienza ci sono alcuni assiomi, ma riguardano il concetto di punto e quello di numero.
che ci crediate o meno, tuttavia, è dai tempi di Euclide che se ne discute.
Toh, io pensavo che credere (in senso religioso) e pensare (in senso scientifico) fossero due cose complementari, non alternative.
Il resto sottoscrivo tutto.
(prima di pensare male: sono un po’ ateo nei bordi con sfumature anticlericali. 🙂 )
Beh nell’infanzia, forse:
http://edue.wordpress.com/2010/06/13/non-credo-quia-absurdum-est/
Forse esiste un altro modo di vedere le cose. Per argomentare la cosa mi ci vorrebbe un comizio abbastanza lungo. Spero di scriverlo un giorno, perché la questione è interessante.
A questo punto potrei risponderti in due modi:
1) È inutile che ti affanni, tanto so di essere nel giusto.
2) Spero che tu scriva una critica al mio pensiero, perché potrebbe cambiarlo o rafforzarlo.
Vedi tu quale delle due è ispirata a quale modo di porsi sul pianeta.