Carte e valori bollinati

Visto che le authority divengono potere giudiziario ed esecutivo su propria determinazione1, e visto che le società private riscuotono tasse per sé e non per lo stato, non deve sorprendere che con gli stessi presupposti queste definiscano anche le esenzioni2:

In attesa che il TAR Lazio, nelle prossime settimane, dichiari, come ci si augura, l’illegittimità dell’intera disciplina italiana voluta dalla SIAE e concessale, come regalo di Natale, dall’allora Ministro Bondi, conviene, quindi, dar conto di questa novità annunciata – come sempre in sordina – dalla nostrana Società Italiana autori ed editori attraverso un aggiornamento, non segnalato neppure in home page, sul proprio sito internet.

La nuova “graziosa” esenzione, concerne, a ben vedere, meno dell’ovvio, ovvero il diritto di non versare alcun equo compenso in relazione alla compravendita di supporti – peraltro solo se CD-r e/ DVD-r – “esclusivamente utilizzati per l’attività di diagnostica medica strumentale”.

Quindi la tassa non solo si applica alle intenzioni (ovvero comprare un CD implica l’intenzione di usarlo per materiale coperto da copyright), ma sa anche discernere tra queste, ovvero si può comprare un CD con l’intento di usarlo solo ed esclusivamente per l’attività diagnostica.

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  1. Wired.it – L’Agcom non abbandona l’idea di oscurare i siti [analisi]
  2. LeggiOggi.it – Equo compenso: una “graziosa” esenzione

Sull’argomento vedi anche:

Autore: eDue

Bieco illuminista

2 pensieri riguardo “Carte e valori bollinati”

  1. La diagnostica deve essere solo strumentale. Se qualcuno canta… sono cazzi, si paga!

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