Mario ADINOLFI dice che lascia il PD1 perché:
Per le giovani generazioni, poi, si è offerta la trafila appartenenza-fedeltà-cooptazione come percorso a cui ambire, rovinando completamente qualsiasi dinamica di rinnovamento, con la felice eccezione di Matteo Renzi e pochi altri, che si sono affermati avendo contro la quasi totalità dei leader della nomenklatura di partito. (…) Tornerei ad impegnarmi nel Pd solo se vedessi possibile l’alzare la testa dei più giovani, in conflitto con voi anziani dirigenti che ormai non rappresentate più alcuna speranza. Sosterrei Renzi alle primarie, insomma.
Ora il Pd è ritornato ad essere il Pds: i cattolici più impegnati nella fede sono stati marginalizzati e costretti ad andare altrove, stessa sorte per il co-fondatore leader della Margherita, molti dei miei amici provenienti dalla cultura del cattolicesimo democratico hanno smesso di fare politica o sono emigrati altrove.
L’apertura del Pd agli altri mondi è stata nulla: mi sono battuto per consentire la candidatura di Grillo alle primarie, ho chiesto il coinvolgimento organico dei radicali e dei socialisti, ho persino promosso l’idea di un referendum sul matrimonio omosex (a cui sono ferocemente contrario) con l’obiettivo di aprire il più possibile le porte e le finestre del partito.
Ecco c’è tutto: Renzi, Grillo e i giòvani in quanto tali.
C’è tutta la determinazione di un militante che propone cose cui è ferocemente contrario.
E dunque abbandona perché nel PD ci sarebbe poco berlusconismo, e troppa marginalizzazione di Santa romana Chiesa con relativo allontanamento dei suoi accoliti.
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- MarioAdinolfi.it – Caro Bersani, riconsegno la tessera del Pd 28 settembre 2011
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