Senator Al Franken has sent a letter to Apple CEO Tim Cook, asking the executive to answer questions regarding the new iPhone 5s’ fingerprint scanner. The Senator calls for specific details about how fingerprint data is obtained and stored, potential plans to provide access to the data for third-party apps, and how the company will respond to government requests for the identification data.
Non ha perso nulla della sua carica umoristica
Da Sen. Al Franken questions Tim Cook over iPhone 5s fingerprint security | Electronista.
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Alan Stuart “Al” Franken (New York, 21 maggio 1951) è un politico, attore, umorista, scrittore, sceneggiatore e conduttore radiofonico statunitense, attualmente senatore democratico per lo stato del Minnesota. (Al Franken – Wikipedia).
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Intanto si scopre che non solo è inutile staccare il dito a qualcuno per sbloccare l’iPhone, ma che basta una stampante laser: Chaos Computer Club Bypasses Apple's Touch ID System (with copy of original fingerprint) – Mac Rumors.
Ricapitoliamo: tutto questo ambaradan e poi, se uno si amputa vermante un dito o se lo frattura o ci ha sopra una bena per qualsiasi ragione, riesce a fare tutto come prima con la fotocopia del proprio dito sano? E la NSA, in collaborazione con Apple, potrebbe avere la fatocopia di tutte le dita di una persona a gratis, senza nemmeno chiedergliele? Ma allora a cosa serve il riconoscimento delle impronte?
Tu ce l’hai chiaro che se non avessero messo questa cazzata Apple non avrebbe avuto nulla di nuovo da presentare, sì?
Ma come, e il processore A7 con coprocessore M7comesefosseantani per sbiribaulare la prematurata a destra dove lo metti?
Blinda spiricuda andibodi scarpallaccia allacciascarpa tarapia tapioca, a sessantaquattro bit, no?!
(Chiedo venia per gli orrori di battitura)
Non seguo gli eventi Apple, ma il sospetto che il nuovo iCoso fosse fuffaware lo avevo. 🙂
No, non è fuffaware, è solo un miglioramento rispetto al precedente. Un’altra lappata di carburatore.
Sarebbe bastato dirselo: lo abbiamo migliorato, e ve lo proponiamo allo stesso prezzo (e non accetto polemiche in merito, ognuno coi soldi suoi ci fa qual che vuole, c’è gente che compra pietre montate su metallo, pensa, o paga mignotte in uniforme DDR per farsi menare).
Ma sai che c’è?! c’è il teorema di correlazione polinomiale: se vuoi migliorare le prestazioni devi solo aumentare la potenza, non c’è verso di migliorare il costo computazionale a parità di algoritmo. E credo che inventare algoritmi che facciano meglio di quelli in uso oggi (bada algoritmi, sono la parte umana dell’informatica) la vedo dura. Infatti in Apple brevettano i pallini, ma poi chiedono a Samsung di raddoppiare il numero di transistor ogni diciotto mesi, giusto il tempo di farsi causa per i pallini e via looppando.
Il 5 c è un cinque senza problemi di graffi e bozzi che sull’alluminio del 5 sono da incubo (ne abbiamo uno in casa, non mio, che si è graffiato con lo sfregamento della custodia… comprata “exclusive for AppleStore” da Apple). Non si può dire OK l’alluminio su un prodotto da tasca è una minchiata, lo rifacciamo di plastica, il materiale del millennio dopo 750.000 anni passati a sfregare legnetti?
No, eh?!
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http://edue.wordpress.com/2010/07/27/magic-morse/