Almeno 315 opere tra i quasi 1.500 disegni, dipinti, acquerelli e litografie ritrovati a Monaco e appartenenti al cosiddetto “tesoro di Hitler” probabilmente non potranno essere restituiti ai legittimi proprietari a causa di una provenienza incerta e potrebbero dunque restare all’intestatario dell’appartamento in cui sono state scoperte.
Nel caso di quelle con dedica, con nome, cognome e data di nascita, bisognerà poi verificare che l’intestatario dell’appartamento non abbia figli naturali cui corrispondano i dati predetti.
Da Due aggiornamenti sui quadri di Monaco | Il Post.
Aggiornamento
La conclusione di un accordo sarebbe oggi l’unica soluzione positiva possibile, perché alla fine della guerra nessuno ha abrogato la legislazione sulla sottrazione di opere d’arte. La legge del 1938 sull'”arte degenerata” è ancora in vigore. Sul piano giuridico si è imposta in Germania l’idea che il saccheggio dei musei era un “atto arbitrario del governo” ed è per questo motivo che dopo la guerra nessuno museo ha potuto reclamare la restituzione delle opere trafugate. Inoltre i collezionisti privati, come la famiglia Gurlitt, sono esclusi da tutti gli accordi che sono stati conclusi in seguito sulle opere d’arte confiscate agli ebrei.
Io l’ho sempre pensato: quando si ruba bisogna farlo alla grande. Se rubi una mela finisci in galera. E’ vero, magari esci dopo due mesi, però il tuo destino è segnato: sei un delinquente. Se rubi 1500 opere d’arte inestimabili la fai franca. I più sfortunati vanno in esilio con villa e piscina. Però sono statisti.
Leggi l’aggiornamento e vedi che il problema, come dicevo in origine, è di altra natura, è tutto politico e tutto governativo.