“Il PRA, che dipende dal Ministero dei Trasporti – scrive Di Vico – vuole dal Comune di Milano un milione l’anno per accedere alla propria banca dati. Un milione per controllare se una targa appuntata su una contravvenzione sia giusta e a chi sia intestata l’auto. In passato le amministrazioni facevano esattamente così, per passare dati ad altri enti — comprese le università — si facevano pagare.
Con gli “open data” questo sistema medievale doveva essere rottamato e così hanno fatto diverse amministrazioni. Non il PRA che ha scritto una lettera di tre pagine per sostenere il diritto all’aggio. Il testo è la quintessenza del burocratese “orbene”, “in primis” e “non v’è chi non veda”, la citazione di DPR, pareri del Consiglio di Stato, una valanga di commi.
Ricordo che quello che doveva chiudere a marzo 2014, secondo Renzi chiuderà entro il 2017.
Per il resto, OpenData chi?!
Da Open Data colpiti e affondati dall'ente inutile PRA – Tom's Hardware.