Avrete letto che
Tutti assolti in appello i sette membri della commissione Grandi rischi, erano accusati di gravi negligenze per aver rassicurato la popolazione aquilana prima del terremoto del 2009. Gli scienziati erano stati condannati a sei anni in primo grado per omicidio colposo plurimo e lesioni. Ma per la corte d’appello dell’Aquila il fatto non sussiste.
Ed avrete letto, e leggerete nelle prossime ore, lo sdegno per questa sentenza.
Ora, l’accusa era di negligenza, per non aver allertato la popolazione de L’Aquila cinque giorni prima del terremoto del 6 aprile 2009.
Semplicisticamente, s’è scritto che avrebbero rassicurato al popolazione.
Se davvero hanno detto “non vi preoccupate, non succederà nulla”, e non so se abbiano detto così, sono dei coglioni.
Ma lo sarebbero per lo stesso motivo per cui sono stati, giustamente, assolti oggi, ovvero che i terremoti non sono prevedibili.
Non ci sono metodi scientifici per sapere se e quando un terremoto accadrà, né quale sarà la sua intensità.
Inoltre nel nostro ordinamento c’è il reato di procurato allarme, che sarebbe stato, con tutta probabilità, usato contro chiunque avesse in qualche modo avvertito una popolazione di un pericolo che non può essere previsto.
Certo, se prevedi un terremoto devastante al giorno, prima o poi ci azzecchi; non c’è dubbio.
Ma non è questo il caso.
Non c’è da festeggiare, non c’è da sdegnarsi.
Questa sentenza sancisce solo un’ovvietà; non si possono incriminare delle persone (esperte e meno, scienziati o meno) per non aver previsto una cosa non prevedibile.
Una cosa che si sa, invece, è che L’Aquila è costruita su una zona sismica; e questo sì è desumibile in termini scientifici.
La ricostruzione di una città in una zona sismica, anche se viene incontro al tentativo comprensibile di rinascere e ricominciare dei suoi abitanti, è una cosa che non si capisce.
Però è politically correct, e quindi non sdegna nessuno.
Vista da lontano, è un’autorizzazione a rischiare di nuovo la vita, contro un fenomeno che esiste, è possibile, ha un precedente recente devastante e non sappiamo quando accadrà di nuovo, né se alla prossima il numero dei morti sarà in quest’ordine di grandezza.
Giusto una nota tecnica: probabilità e possibilità sono cose completamente diverse.
Che i terremoti siano possibili, che alcune zone abbiano una sismicità elevata (dovuta ai precedenti ed alle cause prime di un terremoto, di tipo geologico) è un fatto; ma quanto sia probabile un terremoto, in un determinato posto, a quale profondità, con quali caratteristiche d’onda e con quale intensità non si può sapere.
Scambiare la probabilità che una zona sia sismica con la probabilità che un punto in quella zona lo sia e con quali caratteristiche, illudere che le due cose siano conoscibili, quello sì è criminale.
L’Italia è un paese a rischio sismico, ma i terremoti non si possono prevedere; i loro effetti sì.
E neanche io quella notte ridevo.
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Citazione da Assolti in appello gli scienziati della Grandi rischi – Italia – Internazionale.
Immagine da Stephen Collins on the Met Office – cartoon | Life and style | The Guardian.
Io ci metterei anche la probabilità, se potessimo “scioglerla” da un riferimento temporale: “entro…”. Ci sono molte affinità tra i terremoti ed i magistrati: entrambi imprevedibili, possono fare danni enormi senza adeguata prevenzione.