A complicare la situazione si inserisce il diritto tedesco, che non riconosce i danni morali ma solo quelli materiali. Il giurista tedesco Elmar Giemulla – esperto in materia di aviazione che è stato contattato dai familiari della scolaresca presente sul volo Germanwings – ha spiegato che, stando così le cose, nel caso dei minori la compagnia aerea dovrà pagare risarcimenti minimi alle famiglie, perché da un punto di vista “materiale” i minori non contribuiscono al sostentamento della famiglia tramite reddito. Per via della presenza della scolaresca, dunque, l’indennizzo dovrebbe essere inferiore a quello preventivato dalle compagnie assicurative.
Praticamente se era un charter per un’intera scuola, bastava chiedere scusa.
🙁
Beh… quantificare economicamente la vita delle persone non è facile, ma un qualche criterio bisogna pur averlo. Anni fa, non mi ricordo per quale motivo, mi era stato presentato questo criterio: se fai un lavoro in cui guadagni X, e la tua vita lavorativa e aspettativa media di vita è Y, allora la tua vita vale X*Y. Ora, gli studenti è vero che non lavorano, ma quasi sicuramente lo avrebbero fatto. Quindi si può prendere lo stipendio medio del paese e moltiplicarlo per la vita media: voilà il valore di una giovane vita.
Se vi viene da vomitare, non fate l’assicuratore.
Mi sta bene anche il vomitevole criterio del prodotto.
Ma qui fa X * Y = 0, per legge.
Comunque a me fanno sempre meno schifo quelli che s’approfittano delle leggi fatte per favorirli, rispetto a quelli che gliele fanno.