(Si noti guardavia)
(Si noti musica e voce)
(Si noti musica, voce, montaggio)
Sì, mi sono intrippato co’ ‘sti filmati 🙂
* * *
Bieco illuminsta
(Si noti guardavia)
(Si noti musica e voce)
(Si noti musica, voce, montaggio)
Sì, mi sono intrippato co’ ‘sti filmati 🙂
* * *
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L’inizio del filmato sulla 125 è qualcosa di epico. E la 125 è la mia Fiat del periodo preferita. Peccato che non se ne trovi più una.
http://www.auto-classiche.it/vendo/fiat/125/
Grazie per avermi ricordato i tempi di una Fiat più artigianale ma con l’entusiasmo dell’avanguardia, una Fiat che sapeva esplorare nuove frontiere invece che rivendere baracconi americani.
Non è che hai trovato qualcosa anche su 127/128? Le ricordo come il punto massimo di tecnologia e innovazione raggiunto dalla Fiat, prima dell’inizio del lungo declino.
Permettimi, ma il declino è cominciato con la sostituzione di Ghidella nel 1988.
Grazie!
Quando scesi da una 127 e salii su una Uno provai subito una sensazione di cambiamento. In peggio.
Gli anni successivi non fecero che confermarla, dalla guidabilità al motore allo sfruttamento degli spazi all’impianto elettrico alla qualità dei materiali e delle soluzioni.
Certo, non era tutto negativo e comunque restava a livelli accettabili, ma si vedeva che il basso costo di produzione era diventato prevalente su ogni altra considerazione e che in Fiat si era considerevolmente raffreddato l’interesse per la sicurezza e per l’innovazione che l’aveva contraddistinta nei primi anni ’70.
Non provavo la minima simpatia per Ghidella e il suo approccio basato più sulla scena che sulla sostanza (d’altronde iniziavano gli anni ’80).
A suo modo comunque la Uno era un progetto coerente, ancora discretamente funzionale, ben pensato dal punto di vista della manutenzione e sicuramente non da buttare, a differenza del successivo progetto della Punto che, per quanto mi riguarda, avrebbe marchiato definitivamente la Fiat come costruttore di serie C e mi avrebbe convinto, scontata la pena, a passare ad altri lidi.
(mie impressioni personali, ovviamente)
Eppure la Uno, se la si confronta con vetture di pari segmento in quel periodo, stracciava la concorrenza, almeno nelle linee. La Punto, nella prima serie, era ancora decente poi il primo restyling fece emergere di colpo tutto quello che era diventata la Fiat grazie alla gestione Romiti.
Ah sì, la linea non era affatto male. Ma io appartengo all’oscura setta che è molto più interessata alla sostanza 🙂
Non è che motori FIRE fossero proprio da buttare.
In realtà la Uno (prima serie) fu MOLTO innovativa e le concorrenti non erano né più innovative né fatte meglio. Il FIRE fu un gran motore, il telaio della Uno lo hanno venduto in America Latina fino allo scorso anno.
Il problema è che Fiat ha continuato quel tipo di vetture mentre il mondo tendeva ad altro. Quindi loro continuarono con la Uno, che per quanto innovativa divenne un vecchio cesso (come tutto sul pianeta) per differenziare gli investimenti della famiglia reale, che intanto aveva comprato o ricevuto come gentile omaggio tutti i concorrenti italiani (leggi niente concorrenza) e quando si sono accorti di essere fuori mercato erano quasi falliti.
Tentarono di vendere a GM, e il buon Fresco scrisse un contratto talmente ben fatto che alla fine per evitare il PUT GM è quasi fallita a sua volta.
Adesso Marchionne sta tentando di scorporare i marchi premium (Ferrari, Maserati, forse Alfa) e rivendere FCA a GM.
Considero la Uno l’ultima vera Fiat innovativa, assieme alla prima Panda.
E certo che oggi sono preistoria, ma per l’epoca erano di un coraggio e di una bravura notevoli.
Ti lascio con la tua opinione della Uno, ma mi riesce assai difficile classificare la Panda come innovativa.
Simpatica certamente, pratica abbastanza, ma innovativa proprio no.
Era in pratica una 127 tagliata e alleggerita, priva del bagagliaio e della tenuta di strada. Alla prima curva rischiai di ammazzare me stesso, mia moglie e mio suocero.