Eureka!

Ma il vero punto è che, proprio parlando con i giornalisti di Radio Popolare, proprio in quell’attimo, ho capito con chiarezza una cosa: e cioè che Luigi e Lorenza stavano provando a spiegarmi che è veramente democratico quel sistema in cui il parlamento ha come compito quello di limitare il governo. Non di sostenerlo, ma di arginarlo. Non di stimolarlo e appoggiarlo, ma di creargli degli ostacoli. In sostanza, il compito del parlamento in una democrazia sarebbe quello di mettere in difficoltà l’esecutivo che esso stesso ha espresso.

E, viceversa, il compito del governo sarebbe quello di portare in parlamento leggi che la maggioranza che lo sostiene possa votare, non farsi eleggere in virtù di un programma e disattenderlo con puntualità, cercando maggioranze alternative o variabili ogni volta solo per portare a casa il risultato.

Forse a Scalfarotto sfugge che siede in una camera di una repubblica democratica parlamentare, o forse ha ritenuto che il ricorso da Guinness al voto di fiducia avesse di fatto dimostrato la pleonasticità del parlamento?
Oppure, peggio ancora, ritiene che il compito delle opposizioni, in parlamento – sempre lì andiamo a sbattere echheppalle, sia stimolare ed appoggiare l’esecutivo?

Come dire che visto che non riesci a convincere abbastanza elettori (“la sovranità appartiene al popolo”) a votarti e nemmeno la tua maggioranza a sostenerti, è sorprendente che in parlamento non ci si limiti a apologie, acquiescenze, suggestioni, ganascini e bacini bacini1 a quelli che governano.

Comunque, da qualche giorno, per puro caso, il novello Archimede ha scoperto finalmente che non tutti sono d’accordo con lui, chi per convinzioni diverse e chi per opportunismo. E perfino che il sostegno al governo vada conquistato nel merito delle cose.

Dormito bene?

Da Il consociativismo che è in noi – Il Post

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  1. Era (parte del)la sigla di Chiamate Roma Noi Due Noi Due di Antonio AMURRI e Dino VERDE

Autore: eDue

Bieco illuminista

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