La circoncisione1 in sé non è un fatto vergognoso e non è un attentato all’integrità fisica di una persona.
Lo diventa se questa persona la subisce.
Quindi, la mia opinione in merito è piuttosto semplice ed altrettanto ovvia.
Vietarla, salvo che non sia una necessità medica, sui minorenni.
Poi, una volta maggiorenni, e per un motivo qualunque che non necessariamente dev’essere religioso (per dire, va bene anche quello estetico, la noia, ecc.), ognuno può fare del proprio prepuzio quel che vuole.
Altrettanto ovviamente intendo la stessa cosa per il battesimo, che ho subìto all’età di dieci giorni. È evidente che non lo ricordo nemmeno e che questo non mi ha condizionato affatto, come pure che non perderò tempo a farmi sbattezzare (anche perché non gli dò nessuna importanza, e farlo sarebbe dargliene); ma se il battesimo è una cerimonia, la circoncisione è una modifica permanente.
Puoi farla come il piercing estremo, come l’implantologia estetica, puoi anche farti mettere una terza tetta, un terzo testicolo, al centro; ma non prima della maggiore età.
Quando ne parlavo con uno di questi sedicenti multiculturalisti per i quali qualunque cosa fatta contro una cultura finisce per ritorcersi contro quella dominante (e già vedete che costoro tendono subito a ghettizzare la cosa ad un fatto culturale, escludendo tutti gli altri aspetti possibili: perché?), ovviamente venne fuori l’infibulazione, te pareva.
Avevo già detto anche di questa2 e ribadisco: legiferare contro (o a favore) di un fatto specifico è populismo, è marketing.
Ma legiferare per i presunti diritti della persona, laddove già esistano altre norme a coprirli e che basta applicare non è affatto meglio.
Visto che ci siamo dati come regola quella che una persona è pienamente tale con la maggiore età, rispettiamola.
Se poi non va bene cambiamola; io, per esempio, la maggiore età l’alzerei.
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Spunto da Circoncisione, un punto sensibile | Presseurop (italiano)
- Wikipedia.it – Circoncisione
- eDue – Non posso permettermelo (Reprise)
La rilevanza è nulla, lo so, ma io – occorresse – sottoscriverei tutto.
Sul fatto che il mio ed il tuo pensiero non siano rilevanti, posso citarti Piercamillo DAVIGO:
“Scusi lei ruba? No? Ecco, neanch’io. Siamo già in due. Ripartiamo da qui”.
Personalmente ritengo che certe decisioni vadano prese quando l’individuo è in grado di comprendere esattamente ciò che fa e talvolta questo può accadere anche prima del raggiungimento della maggiore età legale.
Certo, ma a volte dopo, anche molto dopo.
È ovvio che quella dell’età cui si diventa maggiorenni è una convenzione, ma le convenzioni sono così (la nostra è così in forza della Legge n. 39 dell’8 marzo 1975).
È anche vero che ridurla non sempre lo si fa credendo in una maggiore maturità degli interessati; ad esempio in Iran le femmine diventano maggiorenni a 9 anni, i maschi a 15A. Sono più mature? forse, ma la pena di morte colà può essere comminata solo a maggiorenni.
Vedi alle volte la coincidenza.
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