Leggo stamane alla biglietteria della stazione un bel cartellone luminoso:
Per ragioni di privacy gli utenti sono pregati di aspettare il proprio turno
Non è dunque per il motivo, sul quale hanno evidentemente mentito i miei a suo tempo, che attendere il proprio turno è per questioni di senso civico e convivenza civile; non per il fatto che tutti assieme davanti allo sportello (pragmaticamente e senso civico a parte, dunque) il bigliettaio non saprebbe a chi cazzo dare retta.
No, è per la privacy.
Dunque al controllore che mi domandasse dove vado e se ho il biglietto potrei anche dire “si faccia i cazzi suoi” o “Il cliente si avvale della facoltà di non rispondere”?!