Avete presente il concetto di condominio. L’etimologia è chiara, è un peso che vi portate sul cazzo a vita e vi toglie sensibilità nei rapporti col prossimo, fino all’odio.
Avete presente cosa possa significare osare riverniciare le ringhiere con un colore non diverso, ma semplicemente uguale ma di altra marca?
Non marca, ma marche e marche bollate, lettere minatorie, amministratore in fibrillazione.
Scampanellate nel cuore della notte.
Lo zerbino non è a coordinato d’immagine, e in condominio destrorso osate mette un “Benvenuti”, in luogo del previsto e deliberato “Welcome Home”? Sommossa condominiale. Gomme tagliate.
Le maniglie della porta sono fuori squadro dopo che avete messo la blindata? La nuora del generale dell’attico vi apostroferà compitamente come “anarchico dei miei baffi” alla prossima riunione.
Ma se sotto casa vostra costruiscono una strada di 3 chilometri, e per giorni i mezzi di cantiere scaricano monnezza (lasciamo da parte il lato tecnico, ma la puzza?!), nessuno che dica zib.
Eccola la nostra Italia, quella vera.
Terra di artisti, navigatori, e fisici che applicano la relatività ogni giorno.