C’è un gran dire di un paese spaccato in due.
E grazie al cazzo.
Abbiamo fatto il possibile per imitare gli americani, e lì ci sono due schieramenti, uno di centrodestra ed uno di destra. Chiunque vinca, durante il mandato fa una guerra a cazzo, prende a sputi il diritto internazionale, inciampa nel salire sull’Air Force One e dice almeno una volta al giorno “God Bless” e ci aggiunge una cosa.
E non abolisce la pena di morte, soprattutto.
Anche i nomi ti fanno incazzare: “Democratici” e “Repubblicani”, come se si possa ontologicamente essere l’uno senza essere l’altro, chesso’ una repubblica antidemocratica. Già “Conservatori” e “Progressisti” potrebbe andare meglio, ma poi scopri che i primi spaccano tutto e i secondi restaurano.
Gli americani sono persone semplici, lo dimostra il fatto che colà il marketing funziona, il che significa che è facile analizzare le masse e dividerle in target di vendita. Siccome, poverelli, non hanno tempo per la politica, perché devono lottare per tutto (vorrai mica provare il disonore di arrivare al secchione della monnezza dopo il vicino di casa? Vorresti riaccogliere in casa il primogenito maschio dopo che ha perso la gara di contea di bevuta di Pepsi?, ecc.), vanno al supermarket delle idee.
Abbiamo introdotto artificiosamente il concetto di bipolarismo maggioritario ed ora tutti a dire: “ma guarda il paese s’è spaccato”. Poi, non contenti, abbiamo reintrodotto il bipolarismo proporzionale. Ed ecco il risultato ovvio: 50 e 50.
Il perché e’ ovvio è presto detto: prendete un bambino (che non è cretino, ha solo meno preconcetti), e dategli un biscotto. Chiedetegli di romperlo in due e ne avrete due metà, senza tentennamenti. E’ ovvio. Se gliene chiedete una delle due, allora lo vederete guardare le parti con scrupolo. Starà cercando di capire se non ne abbia per caso fatta una un po’ più grande dell’altra.
Non è detto che vi dia quella più piccola, potrebbe anche darvi quella più grande per dimostrarvi affetto, non è importante.
E’ importante il fatto in sé.
C’è una triste conseguenza in tutto ciò: che in queste condizioni decide l’1%.
E non è un fatto di valore, ma di peso.
Pensate alla vostra faccia se compraste una catenina d’oro da 100g a 20 euro e la chiusura in plastica a 1000.
Bertinotti la pensa così