Partito Demografico (Politicanter.com)

Si è fatto un gran parlare degli strumenti che il candidato (unico, a quanto pare) alla guida del PD debba usare in campagna elettorale.

Alcuni sfidanti hanno puntato tutto sulla loro gioventù, sul giovanilismo e la giovinezza, come se essere stracarichi di ormoni e entusiasmo possa essere una garanzia più che il mancare da lungo tempo di entrambi.

Alla fine, come al solito, il dibattito si è spostato sul come e non sul cosa e già questa è una bella vittoria del vecchio che avanza.

Pare, comunque che un candidato senza blog, una paio di comparsate su YouTube, un minimo di pratica su Second Life e qualcuno tra link, backtrack e citation index (ma che cazzo voranno di’?) un po’ di community e di forum (ah, una candidato ha detto “fora”, plurale), insomma senza le cose dei giòvvani, come la vitamine pe’ telefonasse, insomma senza, un candidato no.

Ne parlavo (non ci crederete, a voce e di persona – dovrei dire in presenza) con un amico che mi dice che in fondo i blog e i “fora” (con l’accuso – ho detto) saranno a breve normali canali di comunicazione, e quindi non deve meravigliare. Anzitutto mi sono complimentato per il costrutto da anatomopatologo (“non deve meravigliare”, ma nemmeno cent’anni e mi sarebbe uscita una cosa così).

Poi ho sottolineato che il web, le chat, i ratings, i trackback non erano l’argomento di discussione, e che era ovvio che un giorno avrebbero sostituito o affiancato la tv, la radio, il telefono i poster, i volantini (soprattutto adesso che si comincia a parlare di abbonamenti per cellulari con SMS pubblicitari inclusi e uno sconto risibile); semmai il problema è che, esattamente come oggi le tv, le radio, i poster, i volantini comunicano un qualcosa ma contengono il nulla, il cambiare mezzo di trasporto della comunicazione politica non migliorerà come per miracolo il contenuto.

La differenza fondamentale sarà che, per qualunque motivo lo facciano almeno oggi i politicanti sono costretti a sperimentare le trattorie di tutta Italia e girarla almeno un po’, facendosi almeno qualche idea anche preconcetta di quello che significhi “la gente” in pratica.

Ora s’avanza una generazione che ha giustamente in schifo l’elettore medio e le sua piccolezze ma non il suo voto e quindi non vuole averci a che fare nemmeno per caso. Siccome saranno poi costoro che, distribuiti a caso tra Di Qua e di Di La, ci governeranno, saremo nella migliore delle ipotesi sotto una generazione di alienati tecnocrati (se avete letto “technorati” chiudete questa pagina, grazie); gente che potrebbe skrivere le lggi tipo “Xché abbia FTo il presente dkrt si dve aSPT il 20080101”.

Non oso pensare a coloro che parlano di tutte queste cose per sentito dire e dietro suggerimento del loro consulente d’immagine ma confessano che “con tutte queste diavolerie non ci si raccapezzano”, che poi sono la maggior parte.

Di La, del resto, preferiscono ancora la chiacchiera urlata dal balcone, quindi robetta classica alla Piazza Venezia con qualche parolaccia che fa ruspante due o tre tastate di culo e qualche tiratina sui froci.

Riassumendo: alle prossime elezioni possiamo scegliere tra un partito con De Mita, ma in pantaloni corti e trecce, oppure uno che regalerà ad ogni votante una ricarica champions+film al digitale terrestre.

Dunque, ancora una volta, nulla di nuovo.
Oppure qualcuno ha sentito parlare di contenuti?

Autore: eDue

Bieco illuminista

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