Si parla già di “Caso Massa”, riferendosi al Felipe della Ferrari.
Qualcuno potrebbe pensare che il problema sia il fuori pista che ha impedito alle Ferrari una doppietta.
No, il caso Massa c’è, ma il perché va ricercato in partenza.
Massa non è pagato per correre contro Räikkönen, ma contro gli altri.
Uno che parte così, tagliando la strada al compagno di squadra col rischio di far infilare entrambi, uno che non guarda gli specchietti e men che mai la stagione è un immaturo.
Voglia di riscatto?
Mica l’hanno rapito, è solo sotto contratto.
Sarà temperamento Carioca, ma non pensavamo fossero i pennarelli che usavamo alle elementari.
E non continuasse a dire che la scorsa stagione è andata com’è andata perché lui si è fatto parte regalando qualcosa a qualcuno, perché se avesse fatto altrimenti avrebbe vinto Hamilton, cui Alonso davvero non ha regalato nulla.
A proposito, oggi il numero più bello l’ha fatto proprio lui, Alonso, derapando sul misto stretto con tutte e quattro le ruote.
Räikkönen è uno che vince, ma non entusiasma; mi ricorda lo Schumacher dei primi tempi, prima che imparasse a sorridere. Poi è andata com’è andata.
Uno che invece ha sempre sorriso, ed ora comincia ad andare è Robert Kubica.
Kovalainen? Evidentemente finora non aveva la macchina.
Bravo Trulli: gliela vogliamo dare una macchina?!
Posso dirlo? Finora i figli d’arte non mi sono parsi gran che, e non parlo di ordine d’arrivo.
