A volte la propaganda di regime è talmente idiota, che finisce per deridersi facendosi accorgere.
Ad esempio.
Le contromanifestazioni di regime, organizzate contro le manifestazioni degli oppositori, in cui appositi uomini sandwich brandiscono slogan pro governativi a favore delle fotocamere della stampa internazionale.
Immaginate un rurale americano o una casalinga di Köln, un liutaio di Brugge o un pastore delle prealpi vedere una foto a otto colonne in cui un filo-governativo è stato vestito con slogan scritti in nordcoreano.
Immaginato?
Ecco spiegato perché la propaganda ben organizzata, ad esempio quella di Hamas, vede brandire cartelli in inglese a favore delle fotocamere.
Per aumentare la portata ed il bersaglio del messaggio.
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Ora, al paese di una parte della mia famiglia, Cercivento di sopra (di sopra, perché quei de sòt son più rurali) i cognomi sono due da secoli.
E già alla nascita, o sei di qua, o sei di là.
Se porti uno dei due cognomi, vanti origini bavaresi, altrimenti sarai anche più radicato sul territorio, ma già sei un mezzo burino.
In un caso puoi traguardare fieramente il Monte Croce Carnico in cerca della patria natïa; nell’altro caso puoi al più portare gli emigrati di ritorno (che fuggono la calura estiva delle città) in giro per il paese associando correttamente persone e fabbricati: là c’era la Ghiovannìnne, là il Serghjo, e sü, alla fine della salita il Marcelo con i suoi bredui.
Oltre all’odio sottile nei confronti di quei de sòt (quelli di sotto), c’è un odio ancor maggiore nei confronti di quei, che sarebbero i giuliani.
In una regione che si chiama Friuli Trattino Venezia Giulia, i furlan, anzi quelli della Carnia della scorsa generazione (e non scommetterei che il morbo sia debellato) ci tenevano al trattino ben prima che le regioni esistessero e nutrivano un odio viscerale nei confronti dei venesiàn, i giuliani, appunto.
Contro costoro, tutti veneti da Arta Terme in giù, e forse salvavano qualche frütte promettente di Tomïech (Tolmezzo), gli indigeni della Carnia usavano carinerie come:
Venesiàn, magne polènte e caga in aqua
detta volutamente in Carnielo spurio in modo che fosse comprensibile ai forestieri.
E dico Carnielo e non Ladino, badate.
Indovinate dov’è corso il mio pensiero dopo aver letto che La Padania uscirebbe in versione bilingue italiano/veneto?
Per non dire dei zóveni che, parlando un dialetto, avranno il mondo ai loro piedi.
Almeno quello a loro conosciuto ovvero quello dello stesso distretto telefonico. Con gli altri autoctoni potranno quindi svettare discutendo del geocentrismo, della piattezza della Terra, del creazionismo e, sopratutto, delle nobili, indiscusse, origini celtiche.
R 20101201 1601