Questo è Wallace

Come sapete entrambi, io non sopporto David Foster WALLACE quando scrive racconti, mentre lo considero il più grande saggista esistito.

Siccome non ho preconcetti, ma pareri che nel tempo si rafforzano, sto leggendo Questa è l’acqua.
Una cazzata.

Ma illuminante, perché finalmente ho capito il problema.
DFW, era capace in maniera inarrivabile di descrivere un luogo nello spazio, nel tempo e nell’antimateria con una frase; nella stessa frase poteva cambiare registro stilistico passando da un inizio aulico ad un finale rap mettendoci dentro, tra punto e punto, un dagherrotipo ed una vomitata di uno tipo in quasi coma tossico.
Possibile, mi sono sempre detto, che non riuscisse proprio a scrivere racconti, uno così?

Possibile sì, perché DFW era inarrivabile nel descrivere, e laddove altri impiegavano pagine a lui bastavano caratteri; le sue non erano analisi ma referti autoptici.
Dopo aver letto un argomento descritto da lui il resto era fuori fuoco o deja-vû.

Ma lui per poter costruire doveva demolire un costrutto altrui.
Era un coroner, un demolitore.

Se gli si chiedeva, o se si proponeva di costruire, semplicemente non ci riusciva.
Ho la sensazione che avesse lo stesso problema riguardo alla sua vita; costruire non era per lui.
E questo è il problema dei suoi racconti; personaggi ben delineati, dissezionati con cura, demoliti, liofilizzati.
Ma il processo inverso, idrofilo, non gli sarebbe mai riuscito bene, nemmeno se qualcuno gliel’avesse preparata, portata alla giusta temperatura e poi gli avesse detto “questa è l’acqua”.

Autore: eDue

Bieco illuminista

Lascia un commento