Questo è il più importante

Il perché è presto detto: è più oneroso fare referendum sulle minchiate che votano che non sceglierli.
Oggi non scegliamo nulla, riempiamo questionari con le crocette; i nomi ce li mettono i partiti, nella migliore delle ipotesi.

Come l’esperienza delle amministrative insegna, laddove è possibile uscire degli schemi dei partiti i voti diventano plebiscitari.
Perché?! Perché riguardano candidati scelti dalle persone, che poi, ovviamente, li votano.

Non sto dicendo che i partiti debbano scomparire, che il concetto di partito debba essere cancellato, ma che non debba più essere autoreferenziale.
Firmare per questo referendum significa questo, in una repubblica parlamentare: restituire ai cittadini (“popolo” un cazzo!) la parola.
In parlamento ci devono andare persone che non violino i princìpi dell’articolo 63 della Costituzione e quindi non dei rappresentanti, non dei dipendenti, ma dei deputati, dei delegati.

Scrivevo in un commento1 in merito:

Ma le regole della nostra democrazia non sono quelle di Grillo. I politici non sono dipendenti e non sono rappresentanti, perché la rappresentanza è la base del clientelismo, del classismo, delle caste, delle corporazioni, del particolare contro il generale. Nossignore: il deputato non è un rappresentante è appunto un “deputato” che deve votare e proporre regole secondo coscienza.

Quando si candida, deve chiaramente e pubblicamente dire cosa intende fare e cosa pensa in merito a certi temi, deve rispondere a delle domande ed in base a questo essere deputato a farlo. Poi dev’essere controllabile, trasparente, pubblico. E quindi dev’essere giudicato.
Ma non deve dipendere da nessuno, non dev’essere dipendente di nessuno.

Chi lo dice?

Art. 67
1. Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato. (dato il 1 gennaio 1948)

È la Costituzione.
Beh, a me piace.

È esattamente il contrario di quello che vanno predicando Grillo e Berlusconi.

Sul fatto che la politica corrompa è la scusa che accampano i corrotti.
Sul fatto che abbiano convinto qualcuno di promuovere una politica in cui qualsiasi persona, operaio, insegnante o contadino può partecipare, beh per dirla con Scalfaro non è indice della loro statura ma dello scadimento dei tempi.

La politica cui chiunque può partecipare è quella data dalla Costituzione della Repubblica, non quella portata in giro a pagamento, o maturata su un copione scritto nella casa in Svizzera e si chiama, come prima cosa, voto.

Poi, per poterlo esercitare pienamente, liberamente, bisogna avere capacità di analisi e questa la si ottiene con la cultura, ovvero con la scuola, altra cosa che dovrebbe essere garantita rispettando la Costituzione.

Cosa sarebbero gli attuali parlamentari, dei “dipendenti”?
E di chi? di chi li ha votati? Pessimo presupposto per un buon amministratore.
Di Grillo? Ecco, nessuna differenza con il berlusconismo.

La svolta è non mettere fantocci ricattabili che devono chiedere prima di muovere un passo a chi ce li ha messi, ma dichiarare prima forte e chiaro e rendere conto poi.

Si propongano ai cittadini, non al Papi, al Papa, al papa, al segretario, alla segretaria o al comico imprenditore di turno.

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Immagine da http://www.referendumleggeelettorale.it/.

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  1. eDue – Beppe Laqualunque

Autore: eDue

Bieco illuminista

4 pensieri riguardo “Questo è il più importante”

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