Sapete come funziona meglio di me che non lo seguo: uno che fino a ieri era felice di indossare la gloriosa maglia della SS Domomea ed odiava di conseguenza tutti gli altri e veniva odiato da i relativi tifosi dell’insieme complemento, ed aveva giurato alla presentazione – un sogno che finalmente si realizza – che sarebbe rimasto a giocare con loro anche con la sedia a rotelle, il giorno dopo fa la stessa identica cosa con la IFC Stica che gli ha dato di più.
Viene dunque presentato con la nuova maglia che orgogliosamente mostra spiegata davanti ai fotografi ed ad un ristretto gruppo di tifosi pregiudicati colà accorsi, dichiarando commosso di essere felice di indossare la gloriosa maglia della Riempieripuntini ed odia di conseguenza tutti gli altri e viene odiato da i relativi tifosi dell’insieme complemento, e giura che rimarrebbe a giocare con loro anche con la sedia a rotelle; un sogno che finalmente si realizza.
In pratica con un avanti veloce, nella loro carriera fuori dal campo i giocatori sembra che lavorino in quei banchi di mercato in cui si comprano i capi estraendoli dal mucchio, e mostrandoli agli avventori decantandone senza tradire emozione caratteristiche tra loro incompatibili come:
– cotone centopeccento signo’, la può mettere anche a pelle, ‘ché non suda e nun stingne
– mistolana, che ‘sti giorni de callo… imparamo da li beduini ner deserto, mica morono no?!
– acrilico? pefforza, così nun stira, s’asciuga subito e non infeltrisce come’r cotone
– Lycra? See Licra Colò; ce fa’n figurone. Butta ‘sto straccio stinto che c’hai addosso… ah l’hai preso qui du’ anni fa?! ‘mmazza che riuscita però, robba bona, eh.
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Immagine da crespo.jpg (che non so chi sia)