Inutile da un parte e dall’altra

Solo attraverso il riconoscimento reciproco gli stati di Palestina e Israele potranno finalmente convivere in pace e godere della stessa sovranità e della stessa sicurezza.

Una guerra che dura da cinquanta anni senza nessuna evoluzione, si alimenta da sé; il motivo per cui si fa è perché si è sempre fatta.

L’articolo chiarisce non tanto i motivi da un parte e dall’altra, ne abbiamo letto e ne leggiamo di continuo, ma sopratutto i motivi per cui non serve oggi e non è mai servita finora. E, se la storia insegna, perché – quindi – non servirà mai. Continuarla non porterà risultati a nessuna delle due parti, e quindi parteggiare per uno di questi due è inutile.

Da Internazionale » Opinioni » Gaza è un vicolo cieco.

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Da leggere anche RAIMO: La ripetitività della tragedia – Il Post.

Autore: eDue

Bieco illuminista

2 pensieri riguardo “Inutile da un parte e dall’altra”

  1. Forse questo chiarisce meglio il perchè la cosa fa comodo almeno a una delle parti:

    1) Nell’agosto del 2012 il governo israeliano ha deciso di aumentare la quota dei lavoratori edili palestinesi ai quali è permesso entrare in Israele, è anche vero che pochi mesi prima il ministro dell’Interno Eli Yishai ha applicato il piano Going Home, che prevede il rimpatrio di 50.000 immigrati africani. 1.000 originari del Sud Sudan e della Costa d’Avorio sono già stati deportati, mentre altri 1.000 sono trattenuti nelle strutture delle autorità PIBA (responsabile dell’immigrazione clandestina). Dunque ai lavoratori di altri paesi si preferiscono i lavoratori palestinesi solo perché hanno meno probabilità di stabilirsi in Israele.

    2) Secondo il report statunitense “Cessioni di armamenti convenzionali alle nazioni in via di sviluppo 2004-2011”, Israele risulta uno dei principali paesi esportatori di armi con un fatturato stimato attorno circa 12,9 miliardi di dollari (1,8 miliardi nel 2011) classificandosi così all’ottavo posto tra i più grandi fornitori d’armi (dietro Stati Uniti, Russia, Francia, Regno Unito, Germania, Cina e Italia). Al contempo Israele è anche uno dei maggiori acquirenti di armi del mondo (nono posto) di provenienza in gran parte statunitense.

    Direi che basterebbe per andare avanti altri 50 anni!!!

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