L’annuncio di Apple del 10 settembre

Non sia mai ch’io mi sottragga al tormentone di parlare di quello che Apple ha presentato il 10 settembre scorso.

Secondo le tempistiche di Jobs (la cui figura è stata più volte richiamata a partire dal luogo scelto per l’evento, e che ospitò la presentazione del Mac), un keynote era fatto di due parti.
La cosa da presentare e la cosa che tutti avrebbero ricordato per mesi ed aspettavano da altrettanti mesi.
La prima era BOOM, wow, huge, tremendous e cose simili; poi il botto vero arrivava con

One More Thing.

Bene, Apple ha fatto la stessa cosa, ha presentato iPhone 6, senza vetro zaffiro, in due taglie in tre colori, che è un iPhone 5 s grande, un iPhone 5 veloce, un iPhone 4 burino.
Poi è venuto il turno di AppleWatch, che è un coso che si mette al polso, e con questo si è fumata la One More Thing Opportunity dopo averla resuscitata.
Poi c’è stato Bono1 che con una bella tinta Rosso Menopausa™ (© Enrico Vaime 2010) ha unito le falangi regalando il Pippero™.
Vabbeh, allora?

Allora, vedrete, ci sarà la fila per comprare tutta quella roba, ci faranno un sacco di soldi.
I concorrenti dicono che è già tutto visto, solo che nessuno ha venduto nel ciclo di vita del prodotto quello che Apple ha venduto nella prima nottata. Abbiamo visto spot piccati e brutti che prendono in giro Cupertino, eppure la gente è accorsa in massa.

Tutto già visto.

Ma il vero annuncio, quello BOOM, è stato ApplePay.
Dell’iPhone 6 vedremo la versione SE (visto che uno è Plus), poi il 7 (magari SE 30 e IIfx) e poi l’otto Quadra.
Dell’AppleWatch vedremo il 2 che sarà alto la metà e farà più cose, più velocemente, con uno schermo un po’ più grande; ma ho la sensazione che ApplePay sarà per Apple quello che fu iTunes.
Fu una vera rivoluzione, piaccia o meno.

L’industria dell’intrattenimento fu prima iTunes e dopo iTunes.
Quella dei pagamenti, secondo me, sarà di fronte allo stesso bivio, e con quei 15 centesimi di dollaro statunitense ogni cento dollari di spesa, AAPL farà davvero il botto.

E, per dirsela tutta, mi pare la prima cosa in cui c’è piena l’impronta di Cook e non quella di Jobs.

* * *

  1. MANTELLINI, Massimo – Se gli U2 sono un malware – manteblog

(EC was here)

Autore: eDue

Bieco illuminista

6 pensieri riguardo “L’annuncio di Apple del 10 settembre”

  1. Mi hanno dato quasi fastidio le parole di Cook: “We introdiuced to the world…” come se loro fossero davvero convinti di stare su Marte. Ma iPhone 6 Plus (ogesùmmaria, ma un altro nome, no?) lo prenderò, perché ho dita troppo grosse per 4,7″, perché mi sono trovato bene con le dimensione del Note III ma, alla fine, mi mancavano certe sciocchezzuole Apple, l’integrazione tra app e OS mi pare leggermente migliore in Apple, e sono troppo abituato alla logica gestionale di iTunes per musica e video (pigrizia mia). Certo che la tastiera predittiva del Samsung la rimpiangerò, come la penna per appunti volanti.
    Del coso da plso…, non so, non ho capito se “funziona” da solo od ha bisogno del telefono a portata di mano. Mi sa che la batteria durerà davvero poco. Ma credo anch’io che faranno il botto.
    Non so quanto Apple Pay riuscirà a diventare uno standard, almeno fuori dagli USA, carte ancora culturalmente lontane dalla maggior parte degli italiani. Per pagare, come per morire, c’è sempre tempo.
    Che faccio, pago i $ 2.500,00 per un posto in fila per il telefonone?

  2. La tastiera predittiva ci sarà anche su iOS 8 🙂

    Io comunque aspetterei che i gestori se lo diano in faccia, così a naso dopo Natale.

  3. L’importante è che non facciano un iPhone 6 II Vi.

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