Ipotesi danno erariale

I giudici accolgono i ricorsi… Insomma, era tutto chiarissimo: la notifica “alla milanese” faceva a pugni, oltre che con il dettato (e lo spirito) della legge, anche con le pronunce dei sommi magistrati. Oltretutto, se fosse ammissibile ciò che stava facendo (e ancora fa) il comune, non vi sarebbero limiti ai tempi di notifica, basterebbe scrivere che l’accertamento è avvenuto nella data che più fa comodo, magari mesi o anni dopo la violazione. Una cosa giuridicamente incompatibile con tutti i principi cardine del diritto. Nonostante ciò il comune di Milano respinse al mittente le nostre obiezioni. Addirittura la polizia locale si rifiutava di accettare le istanze di archiviazione presentate agli sportelli della polizia locale e respingeva per iscritto quelle inviate per posta che, obtorto collo, era costretta a protocollare. Poi, pian piano, il sistema messo in piedi da Palazzo Marino ha iniziato a scricchiolare: i giudici di pace hanno iniziato ad accogliere i ricorsi. Fino a ieri, quando il ministero dell’interno ha messo la pietra tombale sulla questione.

…ma il Comune insiste. Nonostante ciò il Comune insiste: “Nella circolare del Ministero dell’Interno individuo gli elementi che confermano la nostra scelta di inviare a tutti coloro che hanno superato il limite di velocità la sanzione per l’infrazione commessa”, ha affermato Marco Granelli, assessore alla Sicurezza e coesione sociale. Il fattore esterno, di cui parla il ministero dell’interno, che consentirebbe di superare il termine di 90 giorni è, secondo il Comune, “il numero imprevedibilmente alto di automobilisti che dallo scorso marzo hanno superato i limiti di velocità nelle 7 strade con autovelox”. Una spiegazione che, evidentemente, non sta in piedi da nessun punto di vista e che, peraltro, in passato era già stata censurata dalla Corte di cassazione. Ma allora, perché il comune insiste? Lasciamo a voi ogni considerazione…

Prendete un cittadino che viola una legge, viene sanzionato e continua a violarla.
Che fine fa?
Ecco, prendete un comune, ovvero un ente che dovrebbe amministrare il bene pubblico per conto dei cittadini che vogliono e devono fare altro (ad esempio lavorare) nel loro interesse. Mettiamo che questo comune continui a violare sistematicamente la legge malgrado tre pronunce di Cassazione.
Che fine fa?

Insiste.

Da Milano – Multe In Ritardo: Il Ministero Dà Ragione Ai Cittadini – Quattroruote.

* * *

P.S.: “Ma la questio è che qui c’è gente che ha violato il codice della strada!” Sì, certo, ma questo nessuno lo discute.
Qui si discute del fatto che “il comune, su autorizzazione della stessa prefettura, installò alcune apparecchiature per il controllo della velocità lungo alcune grandi arterie (in qualche caso dopo avere “strategicamente” abbassato i limiti di velocità)”. Punto primo: i dispositivi serviva a far rispettare le regole, o le regole erano state cambiate in modo da non poter essere rispettate?
Poi il fatto che questi insistano a dichiarare il falso in un atto pubblico.

Ecco, poi magari rimettiamo i limiti com’erano prima e vediamo quale distribuzione assumono i casi di contravvenzione.

Autore: eDue

Bieco illuminista

5 pensieri riguardo “Ipotesi danno erariale”

  1. Certo che nessuno discute l’infrazione. Ma se hai le prove dell’infrazione e non riesci a sanzionarla per inefficienza, non è che ci fai bella figura, ecco. Anche perché vedersi arrivare la multa dopo mesi, uno non si ricorda nulla. Come fa a difendersi dagli errori?

  2. Sì, ma qui non parliamo di brutta figura, ma di falsa dichiarazione in atto pubblico, fatta nonostante diversi precedenti avversi.

  3. Un esempio calzante. A questo link https://www.google.it/maps/@45.4981961,9.1303789,3a,75y,180h,90t/data=!3m4!1e1!3m2!1sgEu47zVgFEvunYyoTgM4Hg!2e0
    potete vedere una strada ad alto scorrimento 4 corsie “cavalcavia del Ghisallo”. In questo punto sulla destra è stato messo un Autovelox, la velocità da rispettare è 70kmh. Il tutto è stato fatto prima di uno svincolo (circa 500mt), in rettilineo. La cosa ridicola è che questo tratto di strada è l’arteria dove convergono le autostrare da Varese, Torino, Venezia, Como.
    Oltretutto la cosa che mi sta pià sul CAZZO (e scusate se dico SUL) è che per ogni stracazzo di cartello che indica un fottutissimo autovelox non c’è in abbinato un cartello con la velocità alla quale si deve andare. Sei in autostrada tudor attivo (metti un cazzo di segnale su quel pannello di merda che mi dica a quanto devo andare. Sulla Milano Genova, convinto che il limite fosse 130kmh ne ho presi 3 di fila: il limite era 100kmh. Stessa cosa su tutte le vie, arterie, superstrade, tangenziali. Se questo non è un modo per far incazzare gli automobilisti non so quale altro modo si possano inventare.
    Non dico di evolverci con avvisi ultra moderni che ci indichino istantaneamente a quanto dovremmo andare pero CAZZO. Metti un autovelox? OK! Metti il cartello dell’autovelox? Ok! Metti insieme al cartello dell’autovelox un cartello che dica a quanto cazzo vuoi che vada. Paese di trogloditi in amito urbanistico. (poi c’è gente che regala autostrade, ecc. ecc.)

  4. Mi pare di si, son stato anche molto contenuto. :-D. Ah se vuoi l’offerta è sempre valida.

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