Sfuggita – come è naturale che accada in una legge di 730 pagine, allegati inclusi – ai radar dei più, nel disegno di legge di Stabilità che la Camera dei Deputati si avvia ad approvare in via definitiva è spuntata una minuscola disposizione che avrebbe meritato ben altra attenzione, valutazione e ponderazione.
Si tratta del comma 179 bis dell’art. 2, secondo il quale, il 10% del compenso per copia privata che i produttori e distributori di dispositivi e supporti idonei ad ospitare copie – per l’appunto private – di brani musicali e film viene sottratto al riparto tra gli aventi diritto e destinato ad essere utilizzato dalla sola SIAE per “attività di promozione culturale nazionale e internazionale” sulla base di un apposito atto di indirizzo che, ogni anno, il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo”.
(…)
Nel merito l’elenco degli errori – o di quelli che appaiono tali – è ben più lungo.Il più evidente è che si è, nella sostanza, snaturata la funzione tipica del c.d. compenso per copia privata trasformando – almeno in parte – quello che dovrebbe rappresentare un indennizzo riconosciuto al titolare dei diritti in un’autentica tassa di scopo.
E pensare che fino allo scorso anno, proprio la SIAE, non perdeva occasione di ricordare che il compenso per copia privata non era una tassa.
Ora è ufficiale: il compenso per copia privata, almeno quanto al dieci percento dell’incasso complessivo annuale, è proprio una tassa di scopo.
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- eDue – 633/41
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L’ha ribloggato su Pizzeriaitaliae ha commentato:
eDue mi rovina la giornata con una bella notizia a proposito di SIAE…
Quei pochi eletti che hanno la bontà (o l’incoscienza?) di frequentare la mia pizzeria sanno cosa io pensi della SIAE (https://pizzeriaitalia.wordpress.com/?s=SIAE), ma vorrei cogliere l’occasione per ribadire un pensiero pacato e distensivo: devono morire. Soffrendo. Tutti. E con loro tutti quelli che dal governo e dal parlamento, nei modi più vari, li hanno spalleggiati.