Anelli deboli nel lui

GEB era uno strano libello, ma bello.

Douglas Hofstadter, Anelli nell’io, ISBN 9788804583097.

Sono 508 pagine, che non leggerò tutte, perché non ci si riesce proprio.
Sono intorno alla quattrocentesima, e non riesco a trovare novità rispetto alle prime 20.

Il concetto di fondo è quello di GEB, ovvero che la coscienza potrebbe essere un meccanismo spiegato dall’incompletezza di Gödel, ovvero che un sistema abbastanza complesso finisce per ragionare su di sé senza poter però decidere sulla verità dei ragionamenti.

Fin qui nulla di nuovo, però.
Quello che c’è di nuovo è che io saremmo noi, ovvero che nessuno è sé stesso.
Ognuno sarebbe parte di una coscienza collettiva, della quale partecipa solo un po’ di più quando parla della porzione che ospita.

In quante righe l’ho detto?
Avoglia a riempire altre 507,6 pagine…