IA (Darsi un limite)

Mi sembra evidente come la ricerca nel capo dell’Intelligenza Artificiale parta da un presupposto che sposta l’orizzonte ad ogni passo.
Certo, il sogno di raggiungere l’orizzonte serve comunque a farci camminare, ma il problema è aggirabile.

Arthur Lee SAMUEL1 scrisse un programma che non è completamente alieno considerare di intelligenza artificiale per giocare a dama. Quel programma competeva con i massimi giocatori umani, spesso vincendoli. È chiaro che chi studia l’intelligenza artificiale vorrebbe un programma che sostituisca “sempre” a “spesso”. Erano gli anni ’50 del secolo scorso, oggi probabilmente la sostituzione è bell’e fatta.

Ma il problema permane.
Quando si propose di usare il metodo di Samuel per gli scacchi si calcolò che fosse troppo pesante per essere efficace (ma forse il problema era la “convenienza”, cosa che la legge di Moore applicata a quel caso, ai tempi nostri, rende del tutto sorpassata).

Ma il problema permase.
Il problema infatti era creare una forma di intelligenza sintetica che giocasse bene a dama AND bene a scacchi.

Ma quale forma di intelligenza umana sa fare e bene tante cose?
Nessuna, appunto.
Quindi il problema è cercare una forma di intelligenza che superi in meglio tutte le intelligenze umane?

Partiamo da un presupposto diverso: prendiamo un giocatore di scacchi fantastico (doppia accezione) e chiediamogli di restaurare una gondola.
Lo scacchista mondiale potrebbe essere una vera sega come ebanista da diporto.
Cosa che nulla toglierebbe al suo essere eccellente come scacchista.

Voglio dire che se lo scopo dell’IA fosse non quello di creare un superuomo, ma di creare tanti piccoli ometti bravissimi, la sua teorizzazione sarebbe molto più alla nostra portata.

Resterebbero fuori dalla nostra portata solo la realizzazione di tutti gli altri ometti, che poco studiati o poco studiabili che siano, scapperebbero comunque dalla nostra portata.
Ad esempio: come creare una applicazione di intelligenza artificiale in grado di essere la più grande testa di cazzo mai esistita?

Dov’è scritto che l’intelligenza artificiale debba produrre solo geni?
È scritto nel fatto che questi sono più scontati e si prestano, quindi, meglio ad essere descritti formalmente.

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  1. Wikipedia.org – Arthur Samuel

Autore: eDue

Bieco illuminista

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