Ho scoperto oggi che esiste Il Centro di Formazione Politica di cui dico essere il centro di formazione politica e non un centro di formazione politica, perché l’hanno chiamato così.
È un’idea montanelliana, chiamare un giornale Il Giornale.
Come fondare un partito che si chiama Il Partito.
E’ un atto duro, definitivo.
Dopo che un sostantivo diviene nome, nulla è più come prima.
Dopo la Casa del Jazz, c’è stata la Casa del Cinema.
Ma se la casa del Jazz fosse stata chiamata Casa, quando uno dice che torna a casa, torna a casa o torna a Casa?
Capite, gli hanno tolto il diritto di andare dove cazzo vuole.
Magari non a lui personalmente, ma ai suoi interlocutori hanno tolto una certezza.
Quindi chiamare un centro di formazione politica “Centro di Formazione Politica” nega che tutti gli altri lo siano.
Né più e né meno che una scuola che si chiamasse Scuola: finirebbe che uno si iscrive e scopre solo poi che lui vole fare ragioneria ed è finito ad agraria. E’ per quello che lo chiamo Liceo Scientifico Statale “John Lennon” e non Scuola, perché se ti iscrivi, devi prima sapere a cosa.
Io l’avrei chimata, semplicemente, pacatamente, Centro di Formazione Politica della Margherita, perché questo è, una come tante altre.
Serenamente, pacatamente, poi, voglio dirlo con franchezza ma anche con fermezza: ma il logo cosa cazzo rappresenta?
E qui parte il solito “è un logo non deve rappresentare qualcosa, deve solo essere riconoscibile”.
Spesso questa è l’idea di un politico verso il suo operato.
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