Se suscita, anzi se suscitasse, autentico sdegno il fatto che la Minetti sia stata messa nel consiglio regionale lombardo senza alcuna esperienza politica e senza alcuna attitudine specifica, dovrebbe suscitare lo stesso sdegno il fatto che da parte di Grillo o del suo movimento, ammesso che siano distinguibili e che la catena di proprietà sia tutta lì, venga candidato a sindaco di Milano un ventenne che per quanto riguarda l’inesperienza, beh:
E l’inesperienza? “Andrà seguito, aiutato a crescere – spiega Grillo – ma la stessa inesperienza è fantastica”1
Ecco, l’inesperienza fantastica è proprio il terminale ultimo di approdo del berlusconismo, la sua summa teologica.
Le democratizzazione del pianeta confusa con l’ascesa grazie al bubble sort: più sei leggero e più vai in alto.
E dopo anni che in questo paese governano, comandano o dirigono gli inconsapevoli, la certificazione che andava bene così anche da parte di chi pareva criticarli.
Naturalmente su Il Fatto Quotidiano, a tutto quanto sopra non si fa cenno se non in termini di cronaca.
Sullo stesso giornale che spiega e cavilla su tutto, su una cosa così si intervista.
Del resto hanno una rubrichina Grillo docet in penultima tutti giorni; sarà mica un caso.
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Ecco, io uno che dovrebbe stare in parlamento lo intendo così: http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/02/03/nicola-rossi-e-diverso/90017/.
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- Il Fatto Quotidiano.it – Milano, contro la Moratti il Movimento 5 stelle candida un ventenne
A 20 anni l’inesperienza è fisiologicamnete naturale. Spesso è accompagnata da una notevole dose di stupidaggine. Ma non necessariamente.
Io non entro nel merito della persona, ma non mi sento rappresentato da uno che non ha idea di quello che significhi.
Senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
P.S.: hai un indirizzo di e-Mail così difficile che lo sbagli sempre in un modo diverso costringendomi ogni volta a riapprovare i tuoi commenti come se fossi un nuovo utente (te ne accorgi dal fatto che nemmeno l’avatar ti viene riconosciuto) 😉
Il percorso per arrivare al candidato 20enne è molto diverso dal berlusconismo, credo. Però il risultato ho paura sia il medesimo: fallimento politico su tutta la linea.
Io spero sempre di sbagliarmi, sia mai.
No, il percorso è proprio lo stesso: opporre l’antipolitica alla politica. che è anche la via più facile per gli inesperti: evitare il confronto.
Una Carlucci che parla di fisica, ecco.
La stessa che se non passa la legge sul web (per colpa tua), ti augura di avere un figlio ma che finisca in un giro di pedofili.
Bello, schietto, avulso.
Ma stranamente quello che pare susciti antipatia nella gente (sì, singolare) ovvero il politico “esperto”, poi non lo suscita in altri ambiti, come il chirurgo, il commercialista, l’avvocato, il meccanico.
Non senti mai dire vado dal mio meccanico che non capisce un cazzo di meccanica, ma lo adoro per questo suo spirito primitivo, oppure vado dall’avvocato che le perde tutte, ma sapessi quanto poco spendo. Oppure mi faccio operare da un taglialegna perché i chirurghi quando aprono tendono ad esagerare, i tagliaboschi sanno cosa togliere e cosa no.
Ma il politico, stranamente, che poi è quello che più di tutti influisce sulla tua vita e sulla qualità della tua vita, beh quello è meglio ruspante.
Non ci vedo nulla, di diverso.
Parlare di macchine ad idrogeno è facile, ma quanto costa in termini energetici produrre idrogeno per autotrazione? Eh, che c’entra. Parlare di macchine elettriche è fico, ma calcolare che il sistema paese non riesce a reggere i condizionatori d’estate, figuriamoci tutte le macchine attaccate alla presa tutte assieme, beh, che c’entra. L’acqua pubblica la vogliamo tutti, ma l’acqua pubblica oggi viene sprecata con punte fino al 70% ed è inquinata come una fogna in altri casi. Come evitarlo? Eh, che c’entra.
Slogan vuoti. Non ci vedo davvero nessuna differenza.
neanch’io entro nel merito della/e persona/e… sarà l’età ma mi accontenterei di uno di mezza età, neanche integerrimamente onesto…, un uomo di mondo – per dirla con Totò – ma che, mentre si occupa dei suoi affarucci, non dimentica di fare quel che principalmente dovrebbe: amministrare decentemente la cosa pubblica. Oramai siamo all’inversione dei rapporti…
Sorry per la mail… non la digitavo neanche… lasciavo quello che appariva con “autofill”, ci farò attenzione… ho due identità wordpress (ma non dovrei essere schizofrenico) e a volte non controllo con quale sono “loggato”.
Io non ho idee chiare come le tue. Penso ci siano delle novità mischiate però con metodi che le uccideranno. Mi ci vorrebbe un comizio per chiarirmi le idee. 🙂
Leggo con molta attenzione il tuo blog perchè lo reputo interessante, ma mi spiace dirti che questo post l’hai sbagliato completamente.
Grillo, che reputo il meno peggio sulla scena politica italiana (ma non è assolutamente il mio idolo), promuove una concezione diversa della politica (perdona la ripetizione). Una politica in cui qualsiasi persona, operaio, insegnante o contadino può partecipare. L’iniquità del berlusconismo non è l’inesperienza, è l’incompetenza e la cattiva volontà. Ognuno di noi sa distinguere il bene dal male. L’inesperienza del candidato grillino è intesa come non corruzione tipica delle istituzioni, la non abitudine al “mestiere” di politico. Pensaci: questa inesperienza è indispensabile per il nostro mondo politico.
Inesperto significa che non ha esperienza.
Quello che dici tu è onesto, non corrotto, retto.
Ma uno onesto, non corrotto (che è condizione necessaria ma non sufficiente) dev’essere molto addentro alle cose che viene deputato a fare perché sennò è inutile oppure è dannoso oppure agisce per conto di una parte contro un’altra.
Se non sai cosa fare in una determinata circostanza cosa fai? Opponi l’onestà all’esperienza, alla conoscenza? Semmai è partendo dall’onestà che puoi sfruttare la tua esperienza per arrivare agli obiettivi che ti proponi.
Ma le regole della nostra democrazia non sono quelle di Grillo. I politici non sono dipendenti e non sono rappresentanti, perché la rappresentanza è la base del clientelismo, del classismo, delle caste, delle corporazioni, del particolare contro il generale. Nossignore: il deputato non è un rappresentante è un “deputato” che deve votare e proporre regole secondo coscienza.
Quando si candida, deve chiaramente e pubblicamente dire cosa intende fare e cosa pensa in merito a certi temi, ed in base a quello essere deputato a farlo. Poi dev’essere controllabile, trasparente, pubblico. E quindi dev’essere giudicato.
Ma non deve dipendere da nessuno, non dev’essere dipendente di nessuno.
Sai chi lo dice?
Art. 67
1. Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato. (dato il 1 gennaio 1948)
È la Costituzione. Beh, a me piace.
Vedi è esattamente il contrario di quello che va predicando il Beppe.
Sul fatto che la politica corrompa è la scusa che accampano i corrotti.
Sul fatto che Grillo abbia convinto qualcuno di promuovere una politica in cui qualsiasi persona, operaio, insegnante o contadino può partecipare, beh per dirla con Scalfaro non è indice della sua statura ma dello scadimento dei tempi.
La politica cui chiunque può partecipare è quella data dalla Costituzione della Repubblica, non quella portata in giro a pagamento da Grillo, e si chiama come prima cosa voto.
Poi, per poterlo esercitare pienamente, liberamente, bisogna avere capacità di analisi e questa la si ottiene con la cultura, ovvero con la scuola, altra cosa che dovrebbe essere garantita rispettando la Costituzione.
Cosa sarebbe questo ventenne un “dipendente”?
E di chi? di chi lo ha votato? Pessimo presupposto per un buon amministratore.
Di Grillo? Ecco, nessuna differenza con il berlusconismo.
Beh, io continuo a vederla esattamente come prima: intanto sapere, ovvero avere un’esperienza, una conoscenza, e poi giudicare.
La svolta non è chiedere prima di muovere un passo a chi ti ci ha messo, ma dichiarare prima forte e chiaro e rendere conto.
Bieco illuminista, mi deludi!
Io penso che al governo debbano starci persone di tutte le professioni esperte ognuno della loro professione. Ad es. Giancarlo Galan, espertissimo di politica (è un ventennio che c’è dentro), laureato in giurisprudenza, mi spieghi che cavolo ci fa al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali? Ho preso il primo esempio che mi è passato per la testa, ma in sintesi medici e avvocati decidono il destino di tutte le professioni in italia… Ti sembra logico? Tu dici che ci vuole gente colta, il contadino che partecipa alle decisioni sulle politiche agricole non va bene dici tu. E allora va bene un Ministro dell’Istruzione che per laurearsi in Giurisprudenza (cosa diavolo ne può sapere di affari scolastici?) è dovuta scappare in qualche università facile.
Grillo dice che loro sono nostri dipendenti perchè noi possiamo “licenziarli” o “assumerli” per mezzo delle elezioni.. ma mi sembra poco più che una metafora per ribadire che non sono loro a comandare ma noi.
Il voto come unico mezzo di partecipazione politica per la stragrande maggioranza delle persone è una cosa oltremodo arretrata. Ancora con la classe dirigenziale che fa i suoi comodi e il popolo che può (pensa un po’ che bontà, lorsignori) scegliere l’approfittatore?
Mi sembrava un blog migliore, questo.
Se questo blog non ti piace non venirci, ma se ci vieni leggi quello che c’è scritto, prima di criticarlo.
Non lo mettevo in dubbio… Buona serata =)