Se vi piace il negozio IKEA a Porta di Roma non c’è da stupirsi, visto che è interamente costruito nel bel mezzo della tenuta della Marcigliana1.
Per costruire gli svincoli totalmente a cazzo che portano colà, hanno cacciato gente che ci abitava da secoli, espropriato e demolito case coloniche e fatto rotonde inutili per giustificare espropri e demolizioni2.
Stesso dicasi per Leroy Marlin, per il multisala UGC, per l’ipermercato (per qualche mese il più grande d’Europa, prima di Eruoma2, dove però – tzè – c’era un acquitrino) e per buona parte delle case a forma di banana tutto attorno.
Dobbiamo questa colata di cemento al giovane Walter3, quello che in attesa di andare in Africa, ha permesso l’edificazione di tutto quanto non lo era nemmeno dopo l’allegro periodo del giovane Francesco, prima che divenisse San e fondasse una corrente del PD che s’ispirava al magistero di Santa Romana Chiesa, per poi uscirne e rientrare all’ovile.
Mi sembrava che lo stupro fatto ai romani ed alla Marcigliana fosse parte e non il tutto, viste le potenzialità del Nostro, ed in effetti le sorprese non finiscono lì.
Via della Marcigliana è stata di fatto privatizzata, ma privatizzata all’italiana, ovvero mantenendone proprietà e manutenzione comunale, e usufrutto privato.
Ho scoperto stasera, che ho tentato di percorrerla dopo anni, solo per il gusto di rivivere quella sensazione di altipiano tra i campi che vivevo spesso da ragazzino, che l’
accesso è consentito solo agli autorizzati, ai diretti alle aree interne ed ai velocipedi
Ora, non essendo io diretto ad un area interna, non avendo un SUV e nemmeno un velocipede (però porto sempre con me il girabacchino della mia autovettura), ho dovuto rinunziare, tornare indietro fino al Raccordo e infilarmi nel casino dei gerbilli in scatola che puntavano Porta di Roma, per poter finalmente guadagnare la Salaria.
Il divieto di cui sopra, summa perfetta del pensiero e dell’azione del giovane Walter (indipendentemente da chi l’abbia deliberato), viene garantito attraverso un sistema di videosorveglianza che mi pare di aver capito si estende per tutta la strada (una decina di chilometri buoni), e se fosse utilizzato allo scopo mi frutterà anche una contravvenzione per il divieto di transito.
Ho scoperto poi, tornando indietro, che il secondo cartello è ben visibile e sormontato da una videocamera perché posto di fronte alla centrale ENEL, mentre il primo (nei pressi dello svincolo icosaedrico di via della Bufalotta) è stato completamente coperto da scritte spray inneggianti, giustamente, duci e camerati4.
Avendo questo la stessa sagoma del secondo ed essendo sormontato da una identica telecamera, ne ho dedotto che l’essermi proditoriamente avventurato in quei luoghi a me vietati non resterà punito. Gli autoctoni dormano tranquilli.
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- eDue – Calatrava nell’occhio
- eDue – Per difendersi dal PD
- eDue – Rottamatori in villa
- eDue – Ho scritto cazzo sulla sabbia (Ecce Bombola)
Scrivi Walter leggi Roberto (Morassut). Report aveva fatto un servizio interessante sul “nuovo” piano regolatore di Roma: http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-8716d0e1-3e23-4ca7-8ce9-ad6e06a92525.html