Dall’inizio del nuovo secolo Internet ha permesso di estendere ai cittadini il riscontro degli avvenimenti, come pure di quanto dichiarano politici, scienziati e manager. Negli Stati Uniti sono nati siti interamente dedicati come FactCheck.org o PolitiFact.com. Da oggi sul sito del Corriere della Sera incontrerete il simbolo Fact Checking: abbiamo chiesto alla Fondazione ahref e alla piattaforma factchecking.it di poter collaborare affinché i nostri lettori possano partecipare alla “verifica fatti” di quanto scriviamo e produciamo, dagli articoli ai video.
Da: Assieme a lettori e cittadini su Corriere.it la «Verifica Fatti» – Corriere.it.
Tu guarda e io che pensavo che il lavoro di giornalista fosse diverso da quello di portiera proprio per il fact cheking…
Outsorcing.
Usano parole straniere per nascondere il vuoto che c’era o che c’è.
Da notare il sapiente uso dei link all’interno dell’articolo. Se poi sei riuscito ad arrivare al sito facteccetera, segnalare una cosa diventa un vero e proprio lavoro. Ma non era più facile leggere le mail che arrivano in redazione? O i commenti agli articoli quando è permesso commentarli?
Ahahahahahahahaahahahahahahaahahahahahah
Ehm scusate torno serio, o almeno ci provo. Il Corriere che prende 30mio di danari pubblici abbisogna per i suoi pezzi, scritti da giornalisti iscritti all’albo, una verifica delle notizie che un direttore responsabile accetta di pubblicare?
Se si, perché?
Perché così se la notizia è una stronzata la levano o la moderano?
I misteri dei mestieri