QUESTA storia è come un film. Se pensate che sfidare Google, oggi, in Italia, facendo un motore di ricerca tutto italiano, un motore che racconti al mondo la nostra storia, la nostra cultura e quindi in fondo anche il nostro futuro, sia una impresa perlomeno velleitaria, scegliete pure come titolo “Totò contro Maciste” e fatevi una bella risata.
Del resto il disastroso lancio di Volunia, “la sfida italiana a Google”, firmata dal matematico padovano Massimo Marchiori, appena qualche mese fa, autorizza qualche ironia. Ma questa storia è diversa1,2.
E i pionieri del web italiano lanciano la sfida a Google – Repubblica.it.
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Tendo a guardare con sospetto le strabilianti iniziative di persone (non necessariamente italiani, anche se c’è una certa prevalenza) che sono certe di avere un’idea nuova ma che il resto del mondo cattivo non vuole che si affermi. Di pallonari ce ne sono a bizzeffe, ma la storia Betamax/VHS (per dirne una…) dovrebbe insegnare prudenza. Temo il nome iStella non aiuti molto… alla terza major release il progetto finisce: un, due, tre… Stella!
Ho letto l’articolo e mi è subito venuta una gran voglia di *non* usare il nuovo servizio. E’ possibile? O quelli di iStella si decidono a pagare uno bravo per fare gli articoli di lancio o sono destinati a chiudere prima ancora di aprire. Urge anche il cambio del nome, che iStella proprio non “attacca”.
No, non è possibile non usare una cosa che si candida ad essere il successore di Volunia.
Visto che proprio oggi ti sei dato alla logica preposizionale, non può venirti voglia di non usare una cosa che non c’è.
Se ti venisse voglia non è detto che ci sarà 😉
zzo di nome è?
Ma l’ideatore del nome è un bambino di 13 anni con un iPhone in mano e stava giocando a birds?
Mamma mia che tristezza
“Arianna andava più veloce di Altavista”. Grazie al cazzo, prendeva i dati già trattati da lì e l’archivio suo era solo di siti italiani. Che erano tipo due.