Capogregge

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Il decreto per sanare i debiti della pubblica amministrazione con le imprese ha suscitato lo sdegno della capogruppo alla Camera del M5S. Chi vorrebbe essere esempio di rinnovamento non si è documentato e mostra presunzione nell’affrontare un problema dalla cui soluzione dipendono migliaia di posti di lavoro.

LE BANCHE E I DEBITI DELLA PA

Il termine “porcata” era stato sin qui riservato al nostro sistema elettorale. Da ieri è stato inopinatamente esteso al tardivo tentativo operato dal nostro Governo di saldare i debiti della pubblica amministrazione verso le imprese. La capogruppo alla Camera del M5S, Roberta Lombardi, ha urlato dal sito di Beppe Grillo e in un video la sua indignata opposizione alla “porcata di fine legislatura” e alla formazione della commissione parlamentare speciale per l’esame del provvedimento:

1) “I cittadini prendono un impegno per 40 miliardi di debito pubblico, di cui una parte (nessuno sa quanta) andrà direttamente alle banche e da questa generosa, ennesima, regalìa ci si aspetta che subito erogheranno prestiti e finanziamenti alle Pmi italiane”.

2) “Con questo decreto legge […] ci stiamo giocando tutto l’indebitamento che possiamo stanziare per la crescita per il 2013″.

Andando al di là del linguaggio colorito, i dubbi espressi dall’onorevole Lombardi sono due, se capiamo bene. Primo, parte dei fondi andrebbero a beneficio delle banche e non delle imprese. Secondo, con questo provvedimento l’Italia si giocherebbe tutta la flessibilità concessa dalla Commissione UE nella gestione dei saldi di finanza pubblica, poiché il rapporto deficit/Pil salirebbe di mezzo punto percentuale, dal 2,4 al 2,9 per cento.

Entrambi i dubbi sono infondati. Bastava un minimo di attenzione e di documentazione per rendersene conto.

(…)

Lenin sosteneva che anche una cuoca avrebbe potuto fare il capo dello Stato. Ma le cuoche raramente sono talmente presuntuose da ritenersi in grado di sapere tutto. Guardano il ricettario e, quando vogliono innovare, sperimentano su di sé o con pochi conoscenti prima di proporre il nuovo piatto al vasto pubblico. La capogruppo M5S invece ci preannuncia uno stile di rappresentanza nelle istituzioni in cui l’urlo precede qualsiasi ragionamento e consultazione. Conta la velocità di esecuzione più che l’apprendimento. E’ un deja vu. Altro che nuova politica! Ne ha almeno parlato coi suoi colleghi di partito? Sorprendente se chi teorizza la democrazia diretta su Internet non si consulta almeno con coloro a nome dei quali prende la parola.

Continua su L’onorevole Lombardi e la cuoca di Lenin.

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L’immagine, ovviamente, è Tutti a casa | Makkox.

Autore: eDue

Bieco illuminista

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