Dopo bolli, superbolli, carburanti, Ipt, Iva e assicurazioni mancava solo la stangata sulle tariffe del Pra. Arrivata, incredibilmente, non solo a Governo dimissionario, ma a nuova legislatura già iniziata. Dal 2 aprile aumentano gli “emolumenti da corrispondere all’Automobile Club d’Italia per le formalità inerenti alla tenuta del Pubblico registro automobilistico, per il rilascio dei relativi certificati e per le visure e ispezioni”. Lo stabilisce il decreto firmato dal ministro dimissionario dell’Economia, Vittorio Grilli, il 21 marzo scorso e pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale. La tariffa che interessa di più gli automobilisti, quella relativa alla prima iscrizione (in caso di acquisto di un veicolo nuovo) o al rinnovo dell’iscrizione (in caso di passaggio di proprietà), passa così da 20,92 a 27 euro, il 29% in più rispetto alla vecchia tariffa.
Il tutto per ripianare il buco di bilancio di un ente inutile.