Ammazza quanto c’hanno da fa’ questi

In vista della resa dei conti e della manifestazione pro Grillo di domani in piazza Montecitorio, i falchi a cinque stelle vanno all’attacco.

Non mi è chiaro in cosa starebbero lavorando per l’Italia dei parlamentari che fanno una manifestazione pro Grillo.
Anche perché Grillo non è nemmeno stato eletto nelle istituzioni, non ha incarichi pubblici.
Immaginate una manifestazione di parlamentari per uno con una partita IVA che va in giro a farsi cazzi suoi.
Ffatto™?
Già visto, eh?!

Il deputato Manlio Di Stefano va giù duro e scrive su Facebook: “La dignità o ce l’hai o non ce l’hai. La coerenza o ce l’hai o non ce l’hai. In italia non si rispettano i contratti legali vincolanti, figuriamoci quelli morali non vincolanti. E’ stato chiesto troppo a queste persone. Fatele andare via tutte in un sol colpo. Spero vivamente che il M5S perda tutti gli elementi nocivi, tutti quegli elementi tossici che possono ‘infettare’, anche solo involontariamente, tutti gli altri. E’ un po’ la legge di Darwin ‘sopravvivono i più forti, i non deboli”.

Bello il lessico, bella la retorica, roba moderna.
L’Italia non aspettava altro per poter alzare la testa.

Di Stefano vs Pinna. Più tardi, spara a zero sulla collega Paola Pinna, rea di aver difeso Adele Gambaro, definendola “una Cosetta dei Miserabili laureata, disoccupata che viveva con i genitori a Quartuccio Cagliari e con 100 voti 100 è diventata deputata al Parlamento”. E la attacca: “Invece di spargere petali di rosa dove Grillo cammina, sorge in difesa di una certa Gambaro, un’altra miracolata che si crede Che Guevara”.

Basta chiacchiere! Una ricetta per tirare fuori il paese dalla crisi è “spargere petali di rosa dove Grillo cammina”.
Praticamente dalla crisi si esce con l’infiorata.
La disoccupata laureata che viveva coi genitori che viveva a “Qartuccio Cagliari” è certamente un’infiltrata con documenti falsi, perché Qartuccio Cagliari non esiste.

Di “stato di guerra” parla addirittura il senatore Maurizio Buccarella: “Dopo quasi 20 ore di riunioni di gruppo svolte negli ultimi giorni, sotto l’assedio mediatico della stampa nemica che, percepito l’odore del sangue, si avventa come un branco di squali per distruggere e dividere i parlamentari – scrive anche lui su Facebook -fra loro e fra loro e Grillo, oggi avremo finalmente l’opportunità di sentire dalla diretta voce della collega, che ha ben pensato di eclissarsi fino ad oggi dalle suddette riunioni sfinenti, il suo pensiero e le sue intenzioni”.

Ecco, dopo venti ore di riunioni sfinenti.
Ora, mettiamo cinque ore al giorno, una settimana di stipendi di parlamentari (quanti erano?) pagata da noi tutti per lasciarli discutere su che fare della Gambaro.
Ovvero su un altro parlamentare loro.
Intanto chi non arriva alla fine del mese s’è messo buono, perché ha delegato questi col lessico moderno a litigare su di loro, a scrivere su Facebook sui litigi tra di loro, a rilasciare interviste l’un contro l’altro armati, mentre discutono con argomenti e lessico da ventennio, in merito al cerimoniale stellino: quando si dice Grillo bisogna alzarsi in piedi? E le mani fuori dalle tasche perché noi stellini non siamo onanisti?

Non solo questi hanno portato una ventata di nuovo e di buono in politica, ma stanno davvero segnando una differenza col passato: finora eravamo persuasi che i parlamentari fossero gente pagata da noi per farsi i cazzi propri. Adesso la versione 2.0 è quella di uno pagato da noi che non fa altro che litigare con quello del suo gruppo, perché non portano rispetto per il grillo alla cantonese nella ricetta originale ligure.

Ah, dimenticavo: !!1!!1!1!!!!1111!.

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Citazioni da: M5S, ‘processo’ in streaming alla Gambaro. Falchi all’attacco, pronto dossier sui ‘ribelli’ – Repubblica.it.

Autore: eDue

Bieco illuminista

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