Sono a casa.
Mi arriva un SMS che mi dice che il corriere non ha potuto consegnare un pacco perché il destinatario (io) era assente. Lasciato avviso.
Scendo e dell’avviso non c’è traccia.
Vado sul sito, il pacco risulta in consegna.
Potrei chiamare, ma trattasi di numero a pagamento e con quel che costa pagherei la spedizione, che sarebbe gratuita.
Alla fine trovo un form di contatti sul sito del corriere, in cui spiego l’accaduto.
Il giorno dopo vado sul sito e laddove si diceva che quel pacco era in consegna ora c’è un bel Gestisci la riconsegna.
Per gestirla, devo inserire il numero dell’avviso.
No: non ce l’ho l’avviso.
Rivado sul form (poi un giorno vi dico quant’è utile registrare quel che si fa a video) ricompilo, ma cambio il tono.
Dopo una ventina di minuti mi telefona una ragazzetta simpaticissimissima, che mi dice che a volte succede.
Evvabbeh, dico io, ma adesso il pacco dov’è?
Dovrebbe essere in sede.
Dovrebbe?
Nono, è in sede, ehé.
OK, posso andare a prenderlo in sede?
Certo, però, mi raccomando, porti l’avviso che le ha lasciato il corriere.
QUALE avviso, mia simpaticissimissima amica, NON ce l’ho l’avviso, mi hai richiamato per questo, ricordi?
Aggiàa, ehè, ciaraggiòne, allora stampi il form.
Ma quale form?! L’ho inviato il form, che faccio lo ricompilo e lo rinvio per stamparlo?
Ehè, ‘nnaggia, evvero! Ssenta, e sse gliela giro io la mail che ci manda il cierreemme?
Eh ssì, vabbeh, ssenti: giramela e io la stampo e vado.
* * *
La stampo, vado.
Salve!
Salve, dovrei…
Sì, mi dica.
Ecco, avrei stampato questa, perché la sua…
Ah, s’, vediamoh, eeh, sii, ssii, aha, huhu, mmm, ‘ncellah, see, mmhm, OK! Chiaro: mi da l’avviso?
Sì, la avviso che mi avete rotto il cazzo.
Uomo NON avvisato, molto incazzato!
Questo è un lampante esempio del vero “Made in Italy”.
E taccio delle volte che il corriere non arriva e nel tracking si legge “destinatario assente”.
E perché ‘tacci, se di questo stiamo parlando?
Taccio perché in questi casi farei citazioni non agiografiche di santi del calendario.