Fisco: le parole sono importanti

Il citato comma 1-ter, infatti, è stato inserito nell’articolo 40 del d.l. n. 98 dalla legge di conversione 15 luglio 2011, n. 111; è stato modificato dall’articolo 1, comma 6, lett. a, del d.l. 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, sostituito dall’art. 18, comma 1, lett. a, D.L. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla L. 22 dicembre 2011, n. 214, modificato dall’art. 21, comma 1, lett. a, D.L. 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla L. 7 agosto 2012, n. 135 e sostituito dall’art. 1, comma 480, L. 24 dicembre 2012, n. 228, a decorrere dal 1° gennaio 2013. Successivamente il presente comma è stato così modificato dall’art. 11, comma 1, lett. a, D.L. 28 giugno 2013, n. 76, convertito, con modificazioni, dalla L. 9 agosto 2013, n. 99 che ha differito al 1° ottobre la decorrenza dell’aumento, dapprima stabilita al 1° luglio 2013 dall’art. 1, comma 480, della legge n. 228 del 2012.

Salve, sono Banana Joe e vorrei la carta d’identità.

Da: Fisco: le parole sono importanti – Articolo Tre – Blog – L’Espresso.

Autore: eDue

Bieco illuminista

Un commento su “Fisco: le parole sono importanti”

  1. Il “Capo Dipartimento Università, AFAM e Ricerca del Ministero dell’istruzione, Università e Ricerca” cerca di spiegare qualcosa. Chissà che cosa… (Link)
    Nei commenti qualcuno ha scritto:”….la cosa che mi impressiona di più di questa lettera è la assoluta maniera cervellotica di costruire regole, piani, norme che si intrecciano si sovrappongono e sono del tutto illeggibili per chi non si dedichi a tempo pieno a questo esercizio. Inoltre la mancanza di certezze che permettano di pianificare a medio se non a lungo termine.
    È la complessità tipica di una burocrazia il cui scopo è l’opacità e il cui risultato è la paralisi.

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