Ilvo DIAMANTI ha avuto un infarto1. Come lo so? L’ha scritto lui sul giornale.
È un racconto di una persona che ha vissuto un rischio e l’ha superato, e come tale non va commentata; ma può essere commentata come articolo giornalistico, visto che è stato pubblicato su un giornale.
Due cose: la prima è che pensare che un infarto sia un segno, che sia un segno non casuale e che il fatto che si abbia il culo (prima che il cuore) per superarlo sia un segno e non un caso, non è del buon giornalista. Sarà probabilmente sconvolto, lo dice anche, ma ripeto l’ha scritto su un giornale non sul suo diario.
La seconda è che, pare, una delle conseguenze dell’infarto sia l’affaticamento a fronte di uno sforzo minimo. Ad esempio quello di arrivare. A fine. Frase. Oppure. L’articolo. È punteggiato. A cazzo.
Auguri di pronta guarigione, che pare già in atto, e di superare mentalmente questo accadimento, che non è un segno, è un po’ una sfiga, finita con la fortuna di poterla raccontare.
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- DIAMANTI, Ilvo – Quando il cuore si ferma da La Repubblica.it