4 pensieri riguardo “Costano e non muoiono”

  1. “You are what you eat, eat well. You are what you wear, wear well.” Queste persone “rappresentano” l’Italia e sono state (più o meno) democraticamente elette. Siamo davvero così malridotti da non riuscire ad esprimere nulla di meglio?

  2. Si, lo so, e sono d’accordo che sia “il più importante”… ma.. davvero “siamo” così? Davvero i “partiti”, si quelli che “acclamano” il delfino siculo, quelli che hanno il “cerchio magico” (ma si può?) e venerano il dio Po… Di Pietro, Casini, Lombardo, … e – lo devo nominare – Scilipoti… sono l’immagine, la rappresentazione della nostra società? Da quanto tempo è che dormiamo?

  3. Non lo so se siamo così, ma finché le regole saranno queste non possiamo saperlo.

    Come ho detto qui, quando alle persone si chiede di scegliere, lo fanno. Quando si chiede di avallare e basta non lo fanno. Il caso dei referendum è esemplare; alle politiche vince chi prende il maggior numero di voti, quindi accade che governi chi ha preso il 50% e uno voti, che se a votare vanno il 60% degli aventi diritto significa che ci governa chi è stato votato (come coalizione) dal 30 % della popolazione. A livello di singoli partiti, poi questo vorrebbe dire il 20% (un quinto) delle popolazione.

    Nei referendum, se non va a votare la maggioranza degli aventi diritto, sono nulli.
    Non c’è un decimo degli italiani che decide per il 90%.

    Perché lo dico?
    Perché oggi questa decisione (cioè la qualità delle nostre vite) è lasciata (nella migliore delle ipotesi) ai direttóri dei partiti, ovvero ad un paio di centinaia di italiani contro 60 milioni.

    Quindi, al momento, non so se siamo davvero così.
    Ma so per certo che questa non è una democrazia, e forse nemmeno una repubblica, quando si parla di elezioni.

    Di certo nessuno sapeva per chi votava, e di certo nessuno avrebbe potuto scegliere chi votare.
    Al limite cosa, ma a questo punto basta una macchina di Turing abbastanza evoluta da sembrare umana al posto del parlamento.

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