Inciviltà del lavoro

Un popolo di poeti di artisti di eroi di santi di pensatori di scienziati di navigatori di trasmigratori.

Poeti ed artisti in questa storia si possono benissimo identificare con gran parte della stampa scritta, parlata o televisiva.
Eroi e santi, a targhe alterne, ne sono venuti fuori una certa quantità.
Di navigatori ne abbiamo almeno tre tipi: quelli che vanno per mare, quelli che vanno per terra pur stando in mare, e quelli che stanno davanti ad un browser.
Di pensatori e di scienziati, s’è sentita la mancanza.

Con la scusa che lo scopo dell’informazione è informare ma il fine è venderla, i giornali per giorni hanno rilanciato qualunque cazzata volasse; l’hanno condita con ogni dettaglio irrilevante e squallido1, che fosse o meno tecnicamente plausibile non importa, ed hanno alimentato il solito tifo tra fazioni di non informati sui fatti.
E giù tutti ad esternare fino a Bertolaso2.

Ecco perché non ne ho detto prima, e non ne dico adesso.
Ho come la sensazione che di tutta questa vicenda l’unica cosa che resterà saranno le parole “cazzo” e “moldava”.

* * *

  1. eDue – Elegante, esclusivo
  2. La Repubblica.it – Interrotte e poi riprese le ricerche. Gabrielli: “A bordo forse clandestini”

Immagine da http://www.house42.com/wp-content/uploads/2009/12/civilta.jpg

Autore: eDue

Bieco illuminista

4 pensieri riguardo “Inciviltà del lavoro”

  1. No no….. ne hai detto anche tu….. ADESSO!!…. eh eh!….. non fare il furbo sai…. hai detto anche tu … sotto altra forma… ma ….. hai detto. Nessuno può resistere dal dire la sua. Anche quelli che dicono di non dirla o di non volerla dire. Non fare il furbo…… con simpatia massima…. eh eh!

  2. Quindi secondo te parlare dei tafferugli fuori dallo stadio o della partita è la stessa cosa?

  3. Ma no dàiii…. non fare il permaloso….. era per dire. Una semplice constatazione. ;-)))

  4. Io non ho detto che la constatazione era complicata, ho detto che era sbagliata 😉

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