Oltretevere altrui

Non è facile fare il “coming out” dell’ateismo: c’è chi perde il lavoro, gli amici, la casa in affitto. Qui chi non crede in Dio e lo dice apertamente viene stigmatizzato (per usare un verbo cristiano). Dice il commentatore della radio che gli Stati Uniti sono tra le poche nazioni al mondo dove è possibile fare una manifestazione del genere (dichiarazione a dir poco discutibile), e allo stesso momento ci ricorda della difficoltà di ammettere il proprio ateismo.
Paese strano. Non riesco neanche a immaginarmi una manifestazione in Italia sui diritti degli atei, forse perché in Italia non gliene frega a nessuno sei sei ateo o no; di certo non perdi lavoro o l’affitto. In Italia la religione è per lo più un fatto personale, non una presa di posizione.
Diventa invece un discorso importante in una nazione come quella americana, ossessionata dalla religione, che ormai è diventata il partito politico per eccellenza, la lobby più potente.1

Poi ricordate questo:

There is a cult of ignorance in the United States, and there has always been. The strain of anti-intellectualism has been a constant thread winding its way through our political and cultural life, nurtured by the false notion that democracy means that “my ignorance is just as good as your knowledge” (Isaac Asimov)

e avete tutto quel che serve per capire gli Stati Uniti.

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  1. VIOLA, Marina – Il dio americano su Pensieri e parole

Immagine da http://blog.tastebuds.fm/wp-content/uploads/2012/03/worstalbumcovers21.jpeg

Autore: eDue

Bieco illuminista

Un commento su “Oltretevere altrui”

  1. Bisognerà smetterla, prima o poi, di lasciare ancora spazio a Darwin, eh?

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