To Chetteserve and Protect

David Pogue è uno dei più bravi e simpatici commentatori tecnologici americani. Qualche giorno fa sul suo blog sul New York Times ha raccontato la storia del furto e del ritrovamento del suo iPhone. È un racconto interessante che ha senso leggere per molte ragioni differenti.1

Non c’è bisogno di andare fino in USA da Pogue, anche se mi rendo conto che se il soggetto non fosse lui nemmeno l’articolo su PI sarebbe mai stato concepito, ma basta vivere qui in Italia ed avere un antifurto satellitare sull’autovettura.

Per quanti non ce l’abbiano e/o non sappiano come funziona, i funzionamenti sono due e sono in funzione dell’età dell’impianto.

I vecchi impianti mandano un messaggio alla centrale operativa che provvede a chiamarvi, chiedendovi se siete al corrente che la vettura è in allarme.

I nuovi mandano un SMS direttamente a voi, dandovi coordinate e velocità della vettura.

Parliamo di cose già possibili dieci anni fa, eh?!

Bene, la domanda vera, quella discriminante, è: ma se non è un falso allarme e vi stanno veramente fregando la macchina, cosa potete fare?

Chiamate la polizia e fate presente?
No, ci vuole una denuncia.

Capite? Vi arriva un SMS dalla macchina in mano al ladro, e voi dovete chiamare un tassì o un amico gentile, andare al al commissariato e stilare una denuncia contro ignoti, dicendo che avete ricevuto un SMS dalla macchina che dice di essere stata rubata.

Ora, da utente di antifurto satellitare appunto da dieci anni e di tre generazioni diverse dello stesso (ho omesso quella centrale che è un ibrido di risonanza), l’unica volta che hanno tentato di fregami la macchina, ho avuto una sola fortuna: che il ladro fosse un coglione totale e si fosse stressato per la sirena del volumetrico, tanto da abbandonare la macchina venti metri dopo.

Però siamo sinceri: voi vorreste che la Polizia, i CC o altre FF.OO., con tutto quello che succede ogni giorno in Italia, e considerato che molti di questi mettono benzina alle volanti e poi chiedono il rimborso, corresse appresso ad ogni macchina potenzialmente rubata (l’operatrice del call center dell’operatore mi ha detto che il 95% degli allarmi è falso e che la gente va in giro col telefono spento e la macchina allarmata), per scoprire che chi la guida è idiota (magari suo malgrado), invece che intervenire in cose ben più serie?

Beh, io in quel caso, essendomici trovato, sono solo stato contento che il ladro l’avesse abbandonata venti metri dopo.
Se l’avesse portata via, mi sarei solo potuto attaccare ai risparmi fatti fino ad allora su F&I (che il furto avrebbe vanificato), e di un rapido risarcimento, in virtù della dichiarazione di allarme e furto rilasciata dal gestore del servizio satellitare.

Quindi:

1) quella di Pogue mi pare una vaccata; quella della polizia che sguinzaglia due persone per correre appresso al suo telefono un’altra vaccata ben peggiore dovuta in tutta probabilità al fatto che Pogue si sia qualificato (e non credo che abbia detto “Ex-MacUser Magazine“); l’avranno fatto per il ritorno di immagine, ma come in genere accade a chi fa comunicazione senza saperla fare, finisce in un boomerang.

2) Sicuri che la funzione Find My iCoso non serva, oltre che per gli sbadati che l’hanno lasciato a casa e se ne accorgono in ufficio, solo a risparmiare sulla parte assicurativa dei contratti telefonici (che da noi non è diffusa, ma in USA è di default)?

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  1. MANTELLINI, Massimo – Anteprima Punto Informatico

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Autore: eDue

Bieco illuminista

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