Di aria

ROMA – Arriva il giorno in cui va in scena il Beppe Grillo che non ti aspetti. Pronto, a sorpresa, a fissare a 6 mila euro netti al mese uno stipendio equo per i parlamentari a Cinque Stelle. Pronto, soprattutto, a esigere trasparenza, senza però reclamare scontrini o ricevute anche per le famose caramelle o per un caffé. Summit con i parlamentari nel casale alle porte di Roma, venerdì scorso. “Ragazzi – dice il Fondatore – l’importante è essere presenti in Parlamento, fare il proprio lavoro onestamente e in modo trasparente. Io non ho mai eccepito sugli stipendi, ma solo sui vitalizi!”. Tradotto, anche la diaria dei parlamentari è equa e non si tocca.

Da: Stipendi parlamentari, retromarcia di Grillo: "Vanno bene seimila euro al mese" – Repubblica.it

Autore: eDue

Bieco illuminista

7 pensieri riguardo “Di aria”

  1. Quando dico che non mi scandalizzano gli stipendi faraonici dei politici, purché lavorino bene e con coscienza, mi prendono per matto. Perché i parlamentari M5S dovrebbero lavorare bene ed essere pagati una miseria (per le responsabilità che hanno)? Sono ricchi di loro?

  2. Guarda che sbagli bersaglio.

    ADESSO Grillo dice quello che sostengo da sempre e dice esattamente il contrario di quello che diceva non più di due mesi fa, quando fissava in 2500 €/mese il massimo che i suoi reggipalle avrebbero dovuto guadagnare; e loro dicevano che finalmente la Profezia di Schifani si sarebbe avverata per il fatto che loro erano entrati in parlamento: rendicontare le caramelle.

    E poi, entrati, scoprono che va bene così

    senza però reclamare scontrini o ricevute anche per le famose caramelle o per un caffé

    Oppure che le auto blu non sono casta, basta chiamarla “di servizio” e che quelli che non hanno la macchina e vanno in bici poi prendono 1.100,00 € /mese di rimborso benzina.

    Velocissimi i ragazzi, sono stati eletti da meno di un mese, hanno fatto promesse stupide e se le stanno ricacando a velocità curvatura.
    E pensare che bastava NON farle, con tutte le cose vere e serie di cui potevano parlare.

    Io sono quello dell’Articolo 67, ricordi?

  3. È vero, bisognerebbe ribaltare il paradigma dominante. Non voglio che la classe dirigente diventi più povera ma voglio che i più poveri possano vivere con dignità. Se, sempre più spesso, i miei menu prevedono l’aria come portata principale, non è certo di aiuto sapere che condivido le mie abitudini alimentari con un amministratore delegato o un politico.

  4. Certo, ma quello da fare è un bel cazzo “su per il culo tanto che se volessi accenderlo ti scotteresti il naso™” , mentre dire kasta ad ogni pie’ sospinto è facile.

    Poi diventi kollega ed allora non te le freghi un kazzo dei meno abbienti e cominci a dichiarare che la diaria e lo stipendio, parafrasando Spinaceto…

    * * *

    La citazione è Clint EASTWOOD in Gunny:

    https://www.youtube.com/watch?v=-WZw3EtQUvY

  5. No, non sbaglio bersaglio e ti ricordo che anche io sono quello del 67. 🙂 Cazzeggiavo semmai, ma in realtà i parlamentari M5S che sono stati eletti fanno parte dell’insieme di quelli che si lamentano dello stipendio alto dei parlamentari. Poi quando si accorgono che per fare bene il loro lavoro devono essere “attivi” 24 ore al giorno per 365 giorni all’anno, allora si accorgono dello stipendio. Che 2500 euro sono decisamente pochi per le responsabilità (e le necessità) che si hanno.

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