Ma cui?! Noi le stiamo proponendo, un’assicuraziòne…

ROMA – Per promuovere l’assicurazione casalinghe a tutela di chi si occupa in via esclusiva, gratuitamente e senza subordinazione della cura della casa e del nucleo familiare, l’Inail sta inviando una comunicazione alla platea dei potenzialmente interessati, pari a circa un milione e mezzo di persone. La lettera, firmata congiuntamente dal direttore dell’Inail, Giuseppe Lucibello, e dal presidente del comitato amministratore del Fondo autonomo speciale per l’assicurazione contro gli infortuni domestici, Federica Rossi Gasparrini, illustra i vantaggi dell’adesione all’assicurazione casalinghe informando sulle prestazioni garantite in caso di infortunio, sulle modalità di pagamento del premio tramite l’allegato bollettino postale precompilato, nonché sull’esonero dal pagamento per i soggetti in possesso dei requisiti di legge.

L’assicurazione contro gli infortuni da lavoro domestico è stata istituita e resa obbligatoria dalla legge 493/1999, che ha attribuito al lavoro familiare un valore economico oltre che sociale.

Il premio assicurativo è di 12,91 euro annui e, proprio per il suo carattere di obbligatorietà, gode di un’alta deducibilità fiscale, arrivando a costare in realtà circa 0,60 euro al mese.

È legge dello stato, dunque una proposta che non si può rrifiutare.
La notizie breve è “Tassa di 12,91 l’anno per quelli che stanno a casa”.
#lavoltabuona.

Da Nota per la stampa – Assicurazione casalinghe: l’Inail ha avviato un’iniziativa di sensibilizzazione sull’obbligo assicurativo.

Autore: eDue

Bieco illuminista

2 pensieri riguardo “Ma cui?! Noi le stiamo proponendo, un’assicuraziòne…”

  1. Invece chi lavora non fa i lavori di casa e non si fa male, lo sanno tutti. Sarebbe interessante sapere anche dei massimali, visto che è un’offerta che non si può fare.

  2. In altri termini, una tassa sulla disoccupazione e sul lavoro discontinuo. Incidentalmente, l’ho appena pagata :-/
    Ah, funziona come per le compagnie telefoniche: l’iscrizione e’ automatica, per disiscriversi si deve compilare e spedire l’apposito modulo: per qualche motivo i dati nel primo caso li hanno tutti, nel secondo non ne sanno niente.

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