Tutti i rosa in Kamčatka

A questo punto ci si chiede da dove nasce la boutade dei carri armati. Facile da spiegare. Dopo la rottura della coalizione tra socialdemocratici e popolari tra cento giorni in Austria si svolgeranno elezioni politiche. E l’immigrazione sarà senz’altro l’argomento principale. I socialisti del cancelliere uscente Christian Kern nonché i popolari di Sebastian Kurz faranno a gara per conquistarsi i favori del partito xenofobo e antieuropeo di Norbert Hofer, che aveva persole presidenziali per un soffio. E Kurz spera di realizzare il suo grande sogno: diventare il cancelliere più giovane d’Europa.
Mercoledì il cancelliere Kern con una dichiarazione ufficiale ha messo fine alle chiacchiere. Al Brennero non ci saranno né soldati né carri armati. Fine della fiaba (elettorale).1

I soliti ancora a scalpellare la minchia con “impariamo dalle grandi democrazie”, visto che facciamo, anzi: fanno le stesse cose.
E continuano a correre appresso ai voti di quelli con l’alopecia e la zampetta alzata, che da qualche anno perdono di un soffio, e prima prendevano dosi omeopatiche di voti.
E poi grandi sospiri di sollievo.

Un po’ come quelli che Macron era la rivincita dell’Europa, e bisognava votarlo per non consegnare la Francia alla destra estrema; che pare di capire avesse i capelli biondi, che sparano troppo con le foto.

Intanto gli USA faranno pressioni per risparmiare ad Apple la multa da 13 miliardi di euro in Irlanda, mentre cancellano l’assistenza sanitaria a 26 milioni di cittadini, e la Spagna ha negato di essere una penisola mostrando una cartina di Magellano in cui si dimostra che il loro territorio sta tutto al di sopra del Danubio.

Intanto il comico fiorentino prepara il prossimo spettacolo

e il nuovo inno di Forza Italia avrà il ritornello “le caprette ti fanno ciao”.

Pare che nella nuova legge elettorale ci si difenderà usando tre dadi.

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  1. La favola dei carri armati al Brennero – Gerhard Mumelter – Internazionale

Autore: eDue

Bieco illuminista

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