E dagli al motore

Secondo un nuovo studio realizzato da una squadra internazionale di ricercatori, ogni anno in Europa circa diecimila persone muoiono prematuramente a causa dell’inquinamento associato alle emissioni di ossido di azoto, una sostanza dannosa prodotta in abbondanza dai motori diesel. E l’Italia è in testa alla classifica.1

Credo di aver detto più volte che le automobili, quelle che non a caso chiamiamo comunemente macchine, sono oggetti nati due secoli fa e per quanto evolute sono oggetti del secolo scorso.

Però sono oggetti che pur rinnovati poco e mai per rivoluzioni sono ancora qui, con le loro caratteristiche pressappoco immutate ed i loro difetti, sopratutto, solo marginalmente mitigati.

I motivi sono essenzialmente due: sono oggetti belli, e sono oggetti che non hanno alternative, ancora oggi, dopo due secoli di storia ed uno di vita.

Che siano belli, questo sta ai gusti del singolo, ma che non abbiano alternative è oggettivo. Non voglio qui riaprire una ferita tra coloro che sostengono che le auto elettriche e quelle a guida autonoma fanno schifo e quelli cui piacerebbero entrambe ma non possono permettersele e non può permettersele il pianeta.
Oggi con ottomila euro si compra una qualunque macchinetta, mentre ne servono cinque volte tanti per un ciafroccolo a batteria.
Non sarà sempre così, ovviamente, ma oggi è così.

Ma uno dei problemi irrisolti delle macchine come le consociamo da sempre è che inquinano.
Anche questo è cambiato dai primordi, ma è cambiato qualitativamente e quantitativamente, non sostanzialmente; le macchine inquinano.

La notizia che avete letto in testa a questo post, dice che a conti fatti le normative antinquinamento sono state efficaci, nel senso che i loro bersagli li hanno centrati; ma dice anche che tutto ciò che nelle normative non c’era ha continuato come e più di prima.
Le macchine, oggi, sono omologabili solo Euro 6; la normativa Euro 6 ha due grandi nemici: il particolato e l’anidride carbonica.
Entrambi sono generati dai motori a combustione interna e da entrambi i motori a combustione interna, benzina e diesel; il primo per le alte pressioni raggiunte nei flauti dei sistemi di iniezione, che devono essere tanto alte da poter essere considerate costanti anche durante le numerose aperture dovute alle molte iniezioni per ciclo, esattamente come nei diesel. La seconda come sottoprodotto della combustione di sostanze che contengono carbonio in abbondanza di ossigeno. Nota: sì, la CO2 non è un inquinante, ma un gas serra; OK.

A differenza della normativa statunitense, però, la normativa Euro 6 non parla di ossidi di azoto.
Pare che i diesel ne emettano in quantitativi industriali pur essendo più puliti dei benzina rispetto ad altri inquinanti; gli ossidi di azoto (che sono poi il problema che ha portato al dieselgate in USA) sono irritanti e/o cancerogeni, e si possono anch’essi abbattere ricorrendo all’iniezione di urea (sissignore piscio, almeno la sua componente eponima) nei gas di combustione.
Il nostro costruttore nazionale (quello con sede in Olanda e quotazione nella borsa di Londra, per capirsi) non usa questa tecnologia.

Quello che ne segue è che l’Italia è il paese in cui c’è una maggiore emissione di ossidi di azoto; per una volta primi.

Ora, qualcuno potrebbe prendersela con il costruttore nazionale, come stanno già facendo in molti; ma riflettete su una cosa:
il diesel consente percorrenze molto maggiori e costa di meno della benzina.
Bene, su ogni litro di carburante venduto, il 52% sono accise2.
Ce n’è abbastanza per rimodulare le preferenze degli italiani.

È chiaro di chi è la responsabilità primaria di quello che si legge?

* * *

  1. Dieselgate: L’Italia in testa in Europa per i morti per inquinamento da diesel | VoxEurop.eu: notizie europee, vignette e rassegne stampa
  2. Quanto pesano le accise sulla benzina: il costo al litro

Immagine da https://twitter.com/magnasciuttif/status/911877915104686081

Autore: eDue

Bieco illuminista

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