Barconi birmani

Per questo i suoi sostenitori in tutto il mondo sono increduli di fronte al suo silenzio di fronte alla crisi dei migranti rohingya, la minoranza musulmana che vive in Birmania senza cittadinanza né diritti e che fugge dagli attacchi degli estremisti buddisti a bordo di barconi.

La prossima volta che un amico vi dice di essere buddista…

Da La metamorfosi di Aung San Suu Kyi – Junko Terao – Internazionale.

Dopo lunga e travagliata discussione

Il capo dello Stato potrà essere criticato e per questo non si rischia più il carcere fino a 5 anni, ma solo fino a due (con la possibilità della sospensione condizionale della pena) e solo se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato.

ci hanno messo le mani, potevano farlo bene e fino in fondo, abolendo il reato tout-court.
Anzi meglio sicut et simpliciter.
Ennò, scusi, eh, ma il lationorum lo lascio alle muffe come lei…
Ma come si permette, il latino è la lingua dei Padri
Ma ha detto Padri con la maiuscola?! Fascista!
Fascista a me che ho una cameriera negra?! Coglione…
(OMISSIS)

Da Vilipendio, sì del Senato alla nuova legge – Repubblica.it.

Brexit

ANGOLO TERME (Brescia)
Al centro di spiritualità Sant’Obizio, in mezzo alle montagne e a un passo dalle terme di Boario, il gruppo Lot (dal nome dell’uomo che scappò da Sodoma e Gomorra prima che venissero distrutte con fuoco e fiamme da Yahwè) si propone di guarire da questa “ferita” che – dicono – è l’essere gay. Le tre persone a capo del seminario si chiamano “leader”, e il leader dei leader è Luca Di Tolve, che poi sarebbe il Luca era gay della discussa canzone di Povia del Sanremo 2009

Il caro leader: 185 euro e torni da Brescia pronto per una canzone di Povia. Luca era gay, adesso sta con CEI.

Da Al corso che vuole 'guarire' i gay: "Prega con noi e tornerai etero" – Repubblica.it.

Ma te pare P(=)ssibile?

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Lo dico a quei pochi elettori intenzionati a votare Pastorino per dare una lezione a Renzi o perché schifati dalla Paita: capisco, ma riconsiderate le vostre priorità e fate i conti con la realtà.
Chi vota Pastorino contribuisce direttamente a far vincere la destra di Salvini, Casa Pound e Forza Italia. Capisco le buone (e cattive) intenzioni, ma cerchiamo di essere lucidi: quella gente è pericolosa e l’antifascismo viene prima di tutte le divisioni di cui ci piace circondarci.

Chiamatelo Straw Man Argument, chiamatelo gioco retorico da un eurocent, ma due verità su argomenti diversi non fanno una verità su un terzo.

  1. il PD ormai è da antiemetici, e ce ne vogliono di quelli forti: vero.
  2. Civati potrebbe avere buone idee ma non le capisce nessuno, fa una proposta dirompente, nel segno del cambiamento che ha come simbolo un UGUALE, quando parla comincia dicendo “scusate”, ecc.: vero
  3. Non votate Civati che con lui il fascismo dilaga, votate una destra moderna, ovvero il PD, che il fascismo lo supera pragmaticamente a sinistra, al limite gli fa una fiancata e poi gli sputa prima di scappare: machecazzostaiadì.

Poi sulle primarie che sono il meccanismo di delega sbagliato per eccellenza, c’è da dire: voi chiamereste in assemblea condominiale, con diritto di voto, quelli del palazzo di fronte con i quali avete un contenzioso? No eh?!
E poi “s’io fosse ligure” che è la versione gne gne di “Se mi’ nonno c’aveva le ròte, io ero un tranve”?! Io ad esempio nelle elezioni a Mogadiscio…

Il renzismo è diverso dal berlusconismo: nel secondo c’era gente che lo faceva per un motivo.

* * *

Da: » Elezioni in Liguria: che fare? Un post delusissimo Suzukimaruti.

Un’operazione fantastica

La domanda che si sono posti in molti, il giorno dopo la presentazione del piano industriale lacrime e sangue dei nuovi proprietari, è se e fino a che punto il governo fosse al corrente di ciò che si andava preparando, al momento della vendita della Merloni agli americani. Matteo Renzi si era sbilanciato non poco, definendola “un’operazione fantastica” e dicendo entusiasta al Corriere della Sera: “Ho parlato personalmente con gli americani a palazzo Chigi, non si attraggono gli investimenti e poi si grida al lupo, riscoprendo un’autarchica visione del mondo che pensavamo superata. Il punto non è il passaporto, ma il piano industriale”.

Da Whirpool cancella con un tratto di penna gli operai italiani – Angelo Mastrandrea – Internazionale.

Da lì usciranno gli informatici di ieri

Gentile studente,

ti avvisiamo che il M.Av per il pagamento della seconda rata delle tasse universitarie è disponibile a partire da martedì 5 maggio 2015 , ad oggi non ci risulta ancora effettuato il pagamento.

Notate lo spazio prima della virgola.
Ora, ti pare che hanno messo uno a scrivere questa e-Mail?
Anagrafica, bilancio, mail massiva a dispetto dei vari antispam; no, direi che è generata da un programma.
E dove girerà questo programma?

Se hai provveduto puoi verificare dai Servizi On Line (www.polimi.it/servizionline), alla voce “Tasse universitarie”, selezionando “Storico Pagamenti” che il pagamento ci sia pervenuto e devi solo attendere che il dato venga aggiornato.

Ora, io ho tanti tanti peli bianchi, ed appunto per quello mi ricordo cos’era l’informatica quando ancora i computer si chiamavano calcolatori e stavano in una stanza.
Ed allora i calcolatori tiravano fuori chilometri di carta perforata a modulo continuo la cui interpretazione, ed ogni eventuale riutilizzo come input per altre procedure, era lasciata all’uomo.

Quello in camice, figura che incuteva autorità ed autorevolezza, ed un po’ di inquietudine.

Ma che oggi, nel 2015, ancora sia concepibile che un programma scritto per controllare i pagamenti (“non ci risulta ancora effettuato il pagamento”) chieda a me di andare sullo stesso sistema informativo che ospita il programma e che manda le e-Mail per controllare se il pagamento è arrivato o meno e nel caso ignorare, non sembra solo un modo carino per farti tornare indietro di trent’anni, ma anche un modo arrogante e vergognoso di porsi sul mercato del lavoro e dell’offerta didattica.

Perché poi da lì dentro usciranno gli informatici di domani.
E perché, sopratutto, lì dentro hanno la pretesa di insegnarla, l’informatica.

Questo approccio all’informatica è esattamente quello di un paese sottosviluppato, in cui l’informatico se ne sbatte i coglioni dell’interazione uomo-macchina, dell’usabilità, dell’accessibilità come opportunità prima che come obbligo; un mondo parallelo in cui l’informatico è ancora da immaginarsi calato in un esilio in perenne penombra, in cui il mondo esterno arrivi solo come eco lontano, freddo, col camice bianco.

Chiuso sul di dietro.

Razzisti su marte

Dal nostro paese sono partite varie ondate migratorie, la prima tra la fine dell’ottocento e i primi del novecento, la seconda negli anni trenta e un’altra negli anni cinquanta. Per un totale che oscilla tra i 26 e i 29 milioni di partenze, dal 1896 al 1973: quello italiano è stato il più grande esodo della storia moderna.

Da Perché gli italiani ricominciano a emigrare – Valentina Pigmei – Internazionale.

Meglio ma non bene

Accanto alle celebrazioni per la vittoria dei diritti civili, però, c’è anche chi mette in guardia dal precedente segnato dall’Irlanda a prescindere dal risultato. Il Guardian fa notare che i diritti delle minoranze non sono merce da referendum, ma piuttosto prerogativa dei parlamenti e dei tribunali: “I diritti individuali non sono soggetti al voto e l’idea che la maggioranza possa legittimare i diritti di una minoranza è assolutamente sbagliata”.

Sono d’accordo.
Ne avevo scritto qui: Non posso essere d’accordo.

Sembra un paradosso, lo so, ma in effetti il tutto è paradossale. Ci sono alcune cose che sono pure allucinazioni:

  • stiamo ancora parlando di matrimoni gay; OK, oggi sono vietati, ma invece che rendersi conto che il divieto è sbagliato, lo evitiamo con una forzatura: a maggioranza diciamo che è permesso. Ennò, non dev’essere permesso come non può essere vietato: esiste il matrimonio, lo contragga chi vuole
  • stiamo ancora parlando dei diritti dei gay; questa cosa io non la concepisco proprio. Non è possibile parlare dei diritti delle persone dividendole per abitudini ed attitudini. Sono le persone, gli individui ad avere i diritti non i gay. Tutti devono avere gli stessi diritti, punto. Non stiamo facendo una concessione
  • “l’idea che la maggioranza possa legittimare i diritti di una minoranza è assolutamente sbagliata”; vero, verissimo, ma poi: siamo sicuri che si tratti di una maggioranza?
  • infine: tutto quello che una maggioranza può dare, un’altra maggioranza può togliere; magari nello stesso posto in istanti diversi, o in posti diversi allo stesso istante.

E non è che non mi renda conto del fatto che una cosa giusta (o meno ingiusta) comunque ottenuta sia migliore di una cosa sbagliata è che, appunto, non vorrei che i diritti si estendessero per rivalsa (“i cattolici continuano a credere in dio ma non credono più alla chiesa cattolica”) o con strumenti piegati (il referendum invece che il potere legislativo) o come concessione (vebbeh, sposate ‘mpo chittepare).

Perché a monte c’è il fatto che il divieto di riconoscere un diritto a tutti è contrario al principio di uguaglianza tra persone; e come tale il divieto va estirpato dal pianeta.

Poi, come ho sempre detto, sono pure contrario al matrimonio.
Proprio in quanto atto pubblico che ti estende i diritti e le possibilità.

E questo sarà molto più difficile da far passare.

* * *

Citazione da: La via irlandese al cattolicesimo che rispetta i diritti gay – Claudio Rossi Marcelli – Internazionale.

E dei corpi che ne facciamo?

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“Fuga cervelli” in crescita: dal 7 al 1,9%

In crescita secondo il Rapporto il fenomeno della “fuga dei cervelli”, che l’Istat preferisce definire “mobilità intellettuale”. «Tremila dottori di ricerca del 2008 e 2010 (il 12,9%) vivono abitualmente all’estero», spiega l’Istituto di statistica, sottolineando che «la mobilità verso l’estero è superiore di quasi sei punti a quella della precedente indagine (7% dei dottori di ricerca delle coorti 2004 e 2006)». Sotto il profilo delle specializzazioni, la spinta ad andare fuori confine risulta più forte per fisici, matematici e informatici.

Forse è raddoppiata la fuga di cervelli, ma i corpi li hanno lasciati qui.

Da Anche l’Istat «vede» i primi segnali di ripresa. Cresce la fuga dei cervelli, occupazione in lieve salita – Il Sole 24 ORE.

Una strana idea di Pro

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Scrivevo ieri che Apple ha presentato i nuovi prezzi dei Mac.
Ma scrivevo qualche giorno fa che se il trend è chiaro, significa che i nuovi MacBook Pro avranno processori Atom e scocca rosa cipria.

La delusione di quanti mi seguono è stata forte, quando hanno scoperto che in realtà la previsione sul rosa cipria s’è rivelata fallace.
Però adesso i MacBook Pro da 15″ con Display Retina Mid 2015 (si chiamerebbero così), hanno la scheda video discreta solo sul modello top, che parte da 2.800,00 euro, spiccio più spiccio meno.

Se non capite cos’è “la scheda video discreta” in giro è pieno di articoli sul color oro del nuovo MacBook o sui cinturini dell’Apple Watch per intrattenervi.

Comunque, adesso, con soli 2.300,00 euro vi danno una macchina che ha le stesse prestazioni grafiche di un portatile da 400 euro. E, quel che è peggio, con la stessa scheda dell’Air che però deve gestire un quarto dei punti a video.

Ne segue che l’idea di Pro che si sono fatti ultimamente in Apple è quella di qualcuno che abbina il computer alla cravatta; e non vedo l’ora di leggere recensioni entusiastiche dei soliti, che verranno di nuovo a spiegarci che dei MHz non frega più nulla a nessuno, tant’è che ce li fanno pagare sempre più cari (alcuni Mac ieri sono aumenti del 60%, ma i MacBook Pro solo del 16) ma non ce li danno per non aggiungere peso al capino à la page.

Che tanto va tenuto chiuso sul tavolo.
Al limite potrebbe anche essere vuoto; anzi meglio, no?

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  1. eDue – Legge di Cook