Number Port’Ability

Quando rispondeva, nessuno sa perché, non diceva Pronto, come sarebbe normale, ma Siprònto tutto attaccato.
Inconfondibile, pertanto, Massimo aveva una ricaricabile e telefonava poco.
Siccome aveva preso la ricaricabile quando venne fuori Omnitel solo per fare un dispetto a TIM (rea di esistere) e forse marginalmente attratto dalla tecnologia GSM, aveva sempre quel suo vecchio numero E-TACS in mente e quando uno gli chiedeva che numero avesse lui senza cattiveria dava quello.
Dopo anni venne la portabilità.
Lo scopo principale della portabilità l’avremmo capito tutti dopo, ovvero quello di far aumentare il numero totale di clienti dei gestori di telefonia mobile oltre il 100%.
La ritrosia maggiore per uno come Massimo era perdere il numero che tanto a fatica aveva mandato a memoria.
Ed anche per una come mia madre.
Comunque, tranquillizzato dalla portabilità, Massimo cambio gestore.
Il motivo era sempre lo stesso, ovvero andare in cerca di occasioni di risparmio, lui che telefonava poco.
Ogni volta che cambiava, e cambiava accidenti a lui se cambiava, lui portava il suo numero Omnitel poi Vodafone, ma gliene davano un altro.
Ecco, in questo modo ogni volta che Massimo cambiava, la compagnia gli dava un nuovo numero e gli manteneva il vecchio.
Ne segue che Massimo ad un certo punto era cliente di tutte le compagnie, aveva numeri che ignorava di tutte le compagnie telefoniche, che fossero virtuali o meno.
Era irresistibile per Massimo cambiare gestore.
Faceva il pieno alla ERG e portava il numero. Poi mandava un SMS a You&Agip, e vinceva una ricaricabile Vodafone da 5 euro.
Beh, per lui 5 euro erano almeno quattro mesi di traffico: irresistibile.
E così accumulava numeri come fossero ombre di solidi in assonometria, tra propri e portati.
Ognuno era associato alla nuova SIM, accanto al vecchio, in modo che lo si potesse contattare tanto usando il numero originario tanto quello associato all’offerta del momento.
Alla fine ne ebbe una tale quantità che fece passare a parecchi la voglia di fare gli scherzi telefonici, perché facendo numeri a cazzo rispondeva sempre Massimo.
Uno stalker un giorno dette di nervi, ebbe una risata tirata e isterica al Siprònto, e si lasciò scappare che gli aveva rotto il cazzo.
Massimo ne rise, perché era già da tempo che avevo scoperto le autoricariche in ricezione; non è che uno in meno gli spostasse un granché.
Semmai il problema era cosa fare del traffico accumulato, perché anche adesso col contratto telefonava poco.

Autore: eDue

Bieco illuminista

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