La buona notizia è che il sito http://www.peragendamonti.it/ ammette la partecipazione anche dei trans, visto che le immagini della home ruotano, ma la scritta “Stufo di stare a guardare? Sali in politica” resta al maschile. Per un movimento che ha avuto l’endorsment vaticano non mi pare cosa da poco. Certo, maschio o femmina nessuno dei due ha la bocca, che per annuire non serve.
Repubblica.it, il cui paywall finirà per renderlo marginale entro l’anno, pubblica una recensione delle iniziative partecipative (tutte cose con -ive) in rete dei montiani e del PD; la notizia è che le piattaforme online sono adottate prima da questi e non dai grillini, che pure aspettano il 2020 o giù di lì per realizzare Gaia. Il che dimostra quanto poco ci voglia a mettere in piedi una cosa 2.0 ed appiccicarsi una medaglietta.
Però le due anime di Repubblica, quella montiana e quella del PD, mandano in palla il redattore:
Stefano Ceci, responsabile Turismo di Italia Futura e probabile capolista alla Camera dei montiani in Emilia-Romagna, è l’ideatore della piattaforma dei montiani, completamente sviluppata interamente grazie al sistema Ruby. “Liquid Feedback è interessante, l’abbiamo studiato molto, ma alla fine l’abbiamo scartato perché settorializza molto.
Immagino che l’interamente volesse essere un “internamente”, a sottolineare le capacità dei tennici…
Il sistema Ruby è quello per cui il software viene scritto in egiziano…?
Il linguaggio Ruby è un dialetto marocchino, parente stretto di certi egiziani.
Dai, un refuso capita a tutti… 🙂
E’ inquietante invece l’immagine senza bocca del portale di Monti: è la negazione di qualsiasi 2.0itudine.
Adesso hanno migliorato: hanno messo un’immagine maschile. Sempre senza bocca. (Lacomizietta, 8 anni, senza che le dicessi nulla, ha notato subito l’incongruenza fra messaggio e immagine.)