Pensiamo alla prossima stagione

Stefano Domenicali si è licenziato.

Quelli che gli vogliono male da sempre (loro si dicono “realisti”), dicono che la decisione arriva con quattro anni di ritardo.
Gli altri, quelli che sono realisti davvero, dicono che tutto il resto del team resta lì, compreso chi lo ha fortemente voluto.

In questi quattro anni la Ferrari ha fatto le più belle macchine stradali di sempre, ma le peggiori monoposto degli ultimi venti anni.
Non è che le monoposto le facesse Domenicali, intendiamoci.
Non è nemmeno vero che questa disfatta abbia creato problemi alle stradali, anzi.

È proprio che Ferrari non ha più un team F1 all’altezza.
Adesso chi lo sostituirà (Marco Mattiacci) avrà due possibilità:
– prendere quel che c’è e cercare di correggere la rotta, tornando a vincere
– buttare tutto e ricominciare.

Solo che se la seconda si avverasse, andasse tutto bene bene, ci vorrebbero almeno tre anni prima di rivedere una Ferrari F1 tornare ad essere una Ferrari.
In tutto sarebbero sette anni.

Se si avverasse la prima, invece, questo potrebbe invece portare alle seguenti due considerazioni:
– era davvero tutta colpa di Domenicali
– era colpa della Ferrari che in qualche modo non l’ha messo in condizione di fare bene, pur essendoci (evidentemente) le possibilità.

Come che sia, adesso Domenicali sarà una sorta di appestato nel circus, uno che in pratica vede la sua carriera finire qui.

Fate voi il grafo delle possibilità qui sopra (in realtà un albero binario), e poi concludete quello che volete.

A me Domenicali non è mai piaciuto, ma vorrei fosse chiaro che, parlando seriamente, quando ho detto male della Ferrari in F1, ho sempre detto male della Ferrari in F1 nel suo complesso.
Non mi piace mai quando uno viene crocefisso per salvare gli altri, a partire da quelli che avrebbero dovuto fare qualcosa per evitarlo ed invece stanno attorno e tirano pietre.
Anche, se non sopratutto, perché Domenicali l’hanno fatto crocifiggere da solo, visto che si è dimesso solo lui e non è stato cacciato.
Per questo umanamente gli sono vicino, come credo chiunque abbia letto La Dismissione di Ermanno REA.

L’arrivo di Harald WESTER in Ferrari potrebbe essere segno, ma forse lo era anche l’arrivo di Bisignani.

Autore: eDue

Bieco illuminista

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